Pregare sempre. Come si fa? Neanche i
monaci pregano sempre. I loro orari del coro sono prolungati: si alzano di
notte, iniziano presto al mattino, interrompono il lavoro con frequenti salmodie.
Ma non pregano sempre, hanno anche altre mansioni da svolgere. Ci hanno provato
i monaci del monte Athos e i santi russi, ripetendo in continuazione: «Signore,
Figlio di David, abbi pietà di me peccatori».
Noi siamo gente normale. La vita di ogni giorno ci domanda un inserimento attivo nei nostri ambienti: il lavoro, la famiglia, le attività quotidiane. Anche se cerchiamo di non farci fagocitare dalla frenesia della società in cui viviamo, siamo ben impegnati da mattina a sera. Il tempo per pregare sappiamo ritagliarcelo, ma... “sempre”!
Pregare sempre non significa però
infilzare una preghiera dietro l’altra, moltiplicandole all’infinito. La
preghiera è un’attitudine del cuore, un orientamento dell’anima: saperti
presente e vivere con te, di te, per te.
Al risveglio ti trovo accanto, mi riconosco frutto del tuo amore; riscopro con incanto che ogni persona e cosa attorno sono un dono tuo, sempre rinnovato. Allora mi ridono a te e tutto ti dono del giorno che nasce. Sarà tutto per te, solo per te. Se, col passare delle ore, ogni azione sarà secondo la tua volontà, sarà amore e ogni azione, fatta amore, sarà preghiera.
Pregare sempre vuol dire volere ciò che
tu vuoi e così lasciarti vivere in me; vuol dire far tutto nell’amore, far
tutto per amore. Amare è pregare. Pregare è amare.
Ma quante deviazioni, lungo la
giornata, da questo cammino. Allora ricordo che tu sei lì, accanto, e mi
allineo di nuovo sulla tua volontà, ravvivo l’orientamento del cuore: per te!
Pregare senza stancarsi mai? Se quello che ti ho chiesto tante volte tu non me lo dai mai è logico che mi stanco. Ma questa parola, «senza stancarsi mai», indica insistenza o confidenza? Se la preghiera è un rapporto di amicizia, di intimità, di fiducia, allora posso parlarti di tutto, affidarti gioie e preoccupazioni, sogni e desideri, mettere nel tuo cuore ciò che mi sta a cuore. E anche tu parli e mi fai capire che forse quanto ti sto chiedendo non è nei tuoi piani e mi aiuti ad accogliere e a fare mio il tuo pensiero. Così la mia preghiera cambia, come anche tu l’hai cambiata nell’Orto degli Ulivi: chiedevi con insistenza di non bere il calice e poi hai capito che non era quello il progetto del Padre su di te. La mia preghiera riprende e non si stanca mai di chiedere, con amicizia, intensità e fiducia, che si compia la tua volontà, in cielo come in cielo.
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