Il Movimento dei Focolari ha eletto il Copresidente:
Jesús Morán. Non volevo votarlo solo per amicizia o per desiderio di
continuità. Volevo mettermi nuovamente davanti al suo pensiero e capire la sua visione della fase attuale dell'Opera. Così in questi
giorni ho letto il suo ultimo libro: Carisma e profezia…
Fra le altre cose mi ha colpito la capacità di raccogliere attorno a sé tutta la schiera dei “pensatori” dell’Opera di Maria, perché il suo parlare non fosse un monologo ma un dialogo corale: non uno strumento solista ma tutta un’orchestra, in armonia. Le citazioni degli autori sono presenti ad ogni pagina. L’orizzonte si allarga ad altri autori, fuggendo così il rischio dell’autoreferenzialità. È indice di una mancanza di pensiero originale, il bisogno di sostegno? Mi pare piuttosto un progetto chiaramente voluto.
Ne trovo conferma verso la fine del libro quando, a p. 113-114 Jesús spiega il cambiamento di prospettiva che appare tra la prima visita di Giovanni Paolo II al Movimento (1984) e l’ultima di Papa Francesco (2018). La prima avviene a Rocca di Papa, nel periodo carismatico, al “Centro dell’Opera”, che in quel momento, grazie anche alla presenza della fondatrice, costituiva uno “spazio generativo”. La seconda avviene a Loppiano ed è l’incontro non con il gruppo fondante e dirigente, ma con il “popolo in tutta la sia composizione ed estensione”. “In definitiva – conclude Morán – si potrebbe dire che, mentre Giovanni Paolo II ha incontrato Chiara storica e il carisma dell’Opera, papa Francesco a trovato la famiglia di Chiara e l’Opera generata dal carisma!”.
Siamo passati dal periodo della
“fondazione carismatica” a quello della “fondazione storica”, dal piccolo
gruppo scelto da Dio per gli inizi a un popolo intero che ha la grazia della
continuazione. È anche per questo che il suo è un pensiero condiviso e
accogliente.
La modalità di lavoro dell’Assemblea
del Movimento in atto testimonia il desiderio e la capacità di “continuare ad
andare avanti con coraggio, con parresia, sapendo correre il rischio
della fedeltà creativa…”. Questa consapevolezza di Jesús Morán di vivere in un “popolo
carismatico”, coinvolgendo e lasciandosi coinvolgere, è già una garanzia per la
sua missione di Copresidente.
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