Sono entrato nella cella di san Francesco, dove il santo abitava quando veniva a Roma, ospite di Jacopa dei Settesoli. Ora è trasformata in cappella, così come la cella di san Domenico sull’Aventino, quella di San Giovanni di Matha al Celio, solo per rimanere ai contemporanei. La pala dell’altare è il famoso ritratto di san Francesco di Margheritone d’Arezzo, del XIII secolo. È un luogo santo… si sente.
Davanti alla chiesa, san Francesco a Ripa, la strada conduce dritta fino alla basilica di santa Maria in Trastevere. La percorro con fra Alessandro recitando insieme il rosario. Un rosario con molte interruzioni perché la gente saluta, scambia una parola… Metà rosario all’andata, sosta davanti all’immagine di santa Maria, metà rosario al ritorno.
“Abbiamo fatto la predica di san Francesco”, mi dice Alessandro, ricordando quando il santo chiese al suo compagno di andare con lui a fare la predica in città e tornarono senza aver detto una parola: erano loro la predica!
So interesting as I learned and reflected on Blessed Joseph Gerard OMI today - how he was a missionary in his being. They were the sermon. The word community comes to mind and what that looks like. Thank you.
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