giovedì 25 febbraio 2021

Igino Giordani in coreano

 


Hye (Colomba) Kim mi ha mandato una copia del suo libro in coreano, appena pubblicato a Seoul: Fuoco ardente. La divina avventura di Igino Giordani. Ne traccia il profilo e, nel terzo capitolo, va alla radice della sua santità, puntando l’attenzione sui momenti più bui della sua vita e sul suo risorgere.

Nell’introduzione scrive: “Ho intrapreso l’avventura di scrivere un libro su una persona che non ho conosciuto personalmente, ma la provvidenza di Dio mi ha condotto in modo tale che c’è un “filo d’oro” che ci lega ormai da tanti anni, ed è diventato un compagno di viaggio inseparabile. (…)Nell’aprile del 1980, quando Giordani ha concluso la sua vita terrena, ero in Corea, avevo appena 21. Ho studiato teologia e dovevo fare una tesi di specializzazione in morale. (…)  Ho visto nella vita di Giordani e nel suo libro Maria modello perfetto, l’oggetto della mia tesi: Igino Giordani: “Maria modello” e la sua “imitazione” nella vita morale. (…) Dovendo fare il dottorato ho voluto continuare ad approfondire la figura di Giordani, così ho concluso la mia ricerca dottorale con il titolo: Il matrimonio, via di santità e la famiglia piccola chiesa, comunità d’amore in Igino giordani. Nel frattempo nel 2004, era iniziato ufficialmente il processo della sua causa di beatificazione, sono stata richiamata a far parte della Commissione storica. (…) Da quel momento Foco è diventato in un certo modo la “causa” della mia vita sia per lo studio, sia per il lavoro. (…) Questo piccolo libro è rivolto a tutte le persone che si sono imbattute nel Carisma dell’unità e che vogliono andare avanti nonostante tutte le difficoltà quotidiane”.


Tra le testimonianze riportate nel libro da Colomba noto con sorpresa anche un mio bigliettino a Igino Giordani e una lettera di p. Nicola:

“Padre Fabio Ciardi, già responsabile dei religiosi, attuale responsabile della Scuola Abbà, scrive a Giordani dopo aver partecipato al congresso dei gen-re (giovani novizi aderenti alla spiritualità dell’unità), ringraziando per la nuova comprensione avvenuta nella sua anima.

Ci siamo visti tante volte al Centro Mariapoli.  Prima della mia ordinazione ho avuto la gioia di stare una mezz’ora con te, nel tuo focolare.  Ma fino ad ora non ti avevo mai scritto.  Lo faccio adesso, perché oggi mi pare di avere scoperto un po’ di più: il tuo disegno e il mio rapporto con te. Come andiamo al Padre nello Spirito Santo, così oggi ho sentito che vado a Chiara in te. È tutto qui e non voglio sciuparlo con altre parole.  Voglio solo ringraziarti per aver seguito questa vergine.  Dietro a te ci sono anch’io.  Nel tuo patto d’unità con lei ci sono anch’io. Un’anima sola, l’Anima, un corpo solo, quello provocato dall’Eucaristia. (Lettera del 26 agosto 1977)

Un novizio della famiglia degli Oblati di Maria, ringrazia Giordani per l’incontro avuto con lui e gli comunica la sua esperienza.

Subito voglio dirti che quella mezz’ora circa passata insieme è stata per me un momento di Dio che mi ha fatto scoprire ancora di più la grandezza e la bellezza della tua anima.  Ho potuto constatare la tua “giovinezza” per cui irradiavi freschezza di vita evangelica ed ecclesiale. Perciò, per prima cosa sento di ringraziarti, non solo per il tuo necessario aiuto per la tesi, ma anche e soprattutto per quello che rappresenti per la Chiesa e per l’umanità di oggi. Anche tu come Chiara sei stato fedele al disegno di Dio, portando avanti l’Opera sua. E questa fedeltà è una forza per noi giovani che vogliamo donare la vita per quel mondo nuovo che è la realizzazione del testamento di Gesù.”

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