mercoledì 24 giugno 2020

Quel che resta delle parole


“Fra quattro anni ci rivediamo”, mi disse l’oculista.
“Fra quattro anni? Ma la patente dura dieci anni”.
“Sì, ma fra quattro anni lei avrà sessant’anni”.
Fu uno choc, non avrei mai pensato che stavo per raggiungere i sessant’anni. La visita medica per il rinnovo della patente mi lasciò senza parole.
Sì, ormai la mia vita stava terminando. Avrei dovuto trovare le parole giuste che mi avrebbero accompagnato nell’ultimo tratto; parole per vivere, o meglio parole che mi avrebbero potuto aiutare a “sopra-vivere”. La vita l’ho già vissuta, mi dicevo, ora occorre una vita ulteriore, “sopra”...

Iniziai così a raccogliere parole che mi avevano ispirato nel passato, a cercarne altre nel presente, a invernarne di nuove che mi aprissero al futuro.
Iniziai a scriverle. Ne nacque un piccolo libretto: Parole per sopra-vivere. Lo feci leggere al direttore di Città Nuova. “Troppo personale”, mi disse.
Un giorno scoprii apa Pafnunzio e cominciai a prestargli le mie parole per sopra-vivere. Questa volta Città Nuova le accettò, senza riconoscere nei detti di apa Pafnunzio le mie parole.

Alcune di quelle parole di allora sono rimaste inedite.
Così ecco il mio nuovo libretto, con quel che resta delle parole per sopra-vivere… con la solita alta tiratura di copie!

2 commenti:

  1. Buona sera P. Fabio. Dove posso trovare il nuovo libretto? Grazie.

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  2. Per favore Padre Fabio come si intitola il nuovo libretto?

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