Da
tempo aveva iniziato la lettura del Vangelo di Giovanni.
Ma
non riusciva ad andare oltre l’inizio.
Vedeva
il Verbo che era nel principio.
Da
sempre era la Parola che il Padre aveva pronunciato,
che
continuava a pronunciare, sempre nuova,
una
Parola tutta e solo Amore: il Figlio amato.
Vedeva
il Verbo tutto rivolto verso il Padre, in comunione e relazione dinamica,
risposta
silenziosa d’amore, tutta e solo Amore: l’Amante.
Vedeva
l’uno rivolto verso l’altro,
in
dialogo sempre nuovo, estasiati l’uno proteso verso l’altro.
E
lo Spirito dov’era, innominato?
Era
l’Amore stesso, il dialogo,
Il silenzio senza il quale la Parola non può essere detta,
Il silenzio senza il quale la Parola non può essere detta,
l’ambiente
divino che consentiva l’andare e il venire della Parola.
E
lui, apa Pafnunzio, dov’era?
Stava
fuori a contemplare la Santa Trinità?
Ma
c’era un fuori?
La
sua parola non era stata detta nella Parola pronunciata dal Padre?
Nel
Verbo era il suo verbo.
E
nel Verbo rivolto verso il Padre
non
era anche lui rivolto verso il Padre?
E
non era avvolto anche lui dall’Amore,
immerso
nell’atmosfera del Cielo?
Riprese a leggere l'inizio del Vangelo di Giovanni,
e vi lesse la sua storia.
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