La
Trasfigurazione non è un evento passato, avvenuto lassù sul monte Tabor, a cui
hanno partecipato tre fortunati apostoli. È una realtà presente e viva. Chissà
oggi quanti hanno sperimentato la gioia di stare con il Signore che continua a
manifestarsi in tutta la sua bellezza.
Anche tra
noi, a Roveré, abbiamo vissuto un momento di anticipazione di Paradiso. Non
siamo sul Tabor ma sui Monti Lessini. Non siamo in tre ma in 65, religiosi di
31 famiglie religiose, provenienti da quattro continenti. Anche una simbolica presenza femminile. Oggi sono arrivati anche
tre missionari Saveriani, (Matteo, Martino e Carlo) che stanno partecipando al
Capitolo Generale del loro Istituto e che hanno approfittato della pausa del
week-end per venire a trovarci. Vengono rispettivamente dall’Indonesia, dalla
Cina e dalla Sierra Leone. Altri vengono dall’Uruguay, dall’Argentina, dal Brasile,
dalle Filippine, dal Camerun, dalla Guinea Bissau, oltre che da molti paesi
europei.
Ogni
mattina ho il compito di introdurre la meditazione, su realtà di Paradiso, e di
guidare la comunione tra tutti. È strano parlare di cose di Paradiso? Ma se
veniamo dal Paradiso e siamo diretti in Paradiso!
Dio ci ha
pensati da tutta l’eternità e generando in sé il Verbo in lui ha pronunciato
anche il nostro nome. La realtà più vera di noi è quindi da tutta l’eternità in
Paradiso. Qualche anno e saremo in Paradiso per tutta l’eternità. La nostra
vita è come una linea che va dall’infinito all’infinito, ed è tutta vissuto
nell’eternità, nel Cielo; un segmento soltanto, infinitesimale, lo passiamo nel
tempo, sulla terra, un attimo tra due eternità.
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