Giorni fa ho scritto un breve post su “Antonio
Petrone, un grande”. Ha già ricevuto 1050 visite. Tra l’altro mi è arrivato il
seguente commento:
Sì,
un grande! Nella mia vita padre Antonio ha avuto un ruolo molto impegnativo:
quello di guidarmi a diventare timoniere delle scelte quotidiane. Ricordo con
affetto e determinazione di aver pensato in alcuni momenti difficili: “Non so
se Dio ha un volto, ma sicuramente avrà il volto di quest'uomo che me lo ha
fatto incontrare”.
Con le sue parole dolci e il suo sostegno mi ha allargato gli orizzonti, mi ha fatto capire che Dio riesce a scrivere dritto sulle righe storte e che dalle brutture realizza dei capolavori.
Con le sue parole dolci e il suo sostegno mi ha allargato gli orizzonti, mi ha fatto capire che Dio riesce a scrivere dritto sulle righe storte e che dalle brutture realizza dei capolavori.
In
uno dei tanti colloqui personali mi diceva, “Se trovi degli
attriti e vuoi attribuirli agli altri senza risoluzione se non il giudizio,
risolvi tu quella disunione, sii tu quell'accoglienza, sii tu quella mano tesa,
sii tu Maria in quel contesto... Io mi fido di te”.
In
tutto ciò, oltre all'accompagnamento, non c'è stato mai l'ombra di un giudizio
per una colpa...
Ripeteva
sempre: “Siamo umani, con le nostre caducità e peccati. Lo sappiamo che siamo
"munnezza", di che ci meravigliamo? Buttiamoci ad amare e continuiamo
a lasciare vivere Gesù in mezzo a noi...”.
Nessun commento:
Posta un commento