martedì 8 agosto 2017

Anche oggi l’abbraccio di Domenico e Francesco



Oggi, festa di san Domenico, mi sono svegliato con il pensiero l’abbraccio del santo con san Francesco. Ho poi visto che anche l’anno scorso, in questo stesso giorno, sul blog ho riportato il racconto in merito scritto dal Celano.
Ci sono altri racconti al riguardo, a cominciare da quello della Vitae fratrum (cap. I, n° 4) di Geraldo di Frachet, opera terminata nel 1271, a 50 anni dopo la morte di san Domenico, che raccoglie testimonianze dei frati della prima generazione dell'Ordine.
Alcune fonti lasciano intendere si sono incontrati ad Assisi in occasione del capitolo delle stuoie, oppure a Roma nella casa del cardinale Ugolino.
Fatto sta che l’iconografia, ricchissima, per secoli ha continuato a raccontare di quell’incontro descrivendolo sempre come un abbraccio fraterno. Gli affreschi sono presenti soprattutto nei conventi e nei chiostri dei Domenicani.


Si sa che quell’abbraccio è simbolo del desiderio di un rapporto sempre vivo tra i due Ordini, come già aveva compreso Dante nel Paradiso.
Noi abbiamo avuto sotto gli occhi al vivo quell’abbraccio, in quello, indimenticabile, tra padre Valentino, domenicano, e padre Novo, francescano, che fortunatamente sono riuscito a immortalare in una foto che mi è molto cara.
Ma è un abbraccio che continua anche oggi e di nuovo visibile qui a Roveré e che fermo ancora una volta in una foto.
Ma è un abbraccio ancora più grande, che avvolge tutti noi religiosi di ordini e istituti tanti diversi, in una fraternità autentica e sincera.
«Noi – continua a ripeterci Chiara Lubich – dobbiamo soltanto far circolare fra i diversi Ordini l’Amore. Si devono comprendere, capire, amare come si amano [tra di loro] le Persone della Trinità. Fra essi c’è come rapporto lo Spirito Santo che li lega perché ognuno è espressione di Dio, di Spirito Santo».


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