Padre Costanzo in Lituania con la nostra carissima comune traduttrice |
Massimiliano Rondinella mi scrive a
proposito di Costanzo Donegana:
Ti
seguo dal blog, mi piace seguire ciò che fai, i tuoi viaggi, le tue esperienze:
sono tesori!
Ti
ho conosciuto con "Parlaci di Lui".
Questa
sera ti scrivo perché ho appreso, dal tuo blog, che don Costanzo adesso, non
c'è più.
L’ho
conosciuto nel 2015…
I
pochi giorni che è stato con noi sono stati davvero dei "regali" per
me. E' un "gigante" e proprio per questo cerco di stare più
tempo possibile con lui a chiacchierare. Allegria e pace, tanta.
Il
giorno dopo lo accompagno a Messina…
Sono
grato a Dio per avermelo fatto incontrare nel cammino. Da quel giorno non l'ho
più dimenticato…
E
suoi occhi, il suo sorriso e la sua grinta nel fare le cose, sono ancora vivi
nel mio cuore.
Leggo
altre espressioni che ritraggono Costanzo: “Missionario. Amante della vita. Non
conformista. Libero nella coscienza. Appassionato di giustizia. Inguaribile
cristiano”.
Piero
Facci, amico comune, ricorda degli anni del Brasile: “Quante volte l’ho visto
nel cuore della notte raccolto in cappella, nel suo silenzio davanti
all´Eucarestia, dopo averla contemplata tutto il giorno negli abietti”.
Da
parte mia continuo a sfogliare i suoi ultimi libretti. Mi ha colpito il ritratto
che scolpisce di Agostino d’Ippona come di “un personaggio interessante, sempre
alla ricerca, inquieto”.
Scrive:
“Agostino, uomo delle ricerca insoddisfatta durante la gioventù che lo ha fatto
peregrino dietro le filosofie del suo tempo, ha continuato a camminare, verso
Dio e verso l’uomo… Cerca perché ha sete… niente nel mondo appaga questa sete,
nemmeno Dio, perché il nostro cuore è piccolo e non riesce a contenerlo. Ma è l’unica
acqua degna del nostro cuore fatto da Lui per Lui”.
Mi
sembra l’autoritratto di Costanzo, anche lui sempre inquieto, insoddisfatto, alla
ricerca di un di più.
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