Affreschi delle sale del convento |
Dopo lo scempio delle soldatesche napoleoniche, Trinità dei
Monti fu restituita ai Minimi, per i quali era stata fondata chiesa e convento.
Ne venne inviato uno solo dalla Francia, nel 1819, p. Bruno Monteinard. Il povero frate fece
quello che poté, ma poi dovette ritirarsi, nel 1828, nel convento di Trastevere.
Quando nel 1826 sant’Eugenio fu a Roma per l’approvazione
delle Regole, fu invitato dal padre Monteinard a presiedere le Quarantore, dal
4 al 6 aprile; una cerimonia, annota il fondatore degli Oblati nel suo diario,
«che a Roma si fa con grande sfarzo». Il diario descrive tutti i particolari,
annotando anche il grande afflusso di fedeli. Alla fine dei due giorni Padre
Monteinard lo invitò a prendere la cioccolata.
Dopo che il Padre Minimo lasciò Trinità dei Monti, Leone XII
espresso al re di Francia il desiderio che nel convento venissero ad abitare le
Suore del Sacro Cuore, fondate da santa Maddalena Sofia Barat, per apire una scuola per le giovani romane. Da allora la
scuola è fiorente, anche adesso che le suore sono partire per lasciare il posto
prima alla Fraternità Monastica di Gerusalemme, ora a quella dell’Emmanuele.
Sant’Eugenio tornò a
Trinità dei Monti anche nei successivi viaggi a Roma quando già erano presenti
le suore, come il 19 agosto e il 9 ottobre 1833. Vi celebrò la messa anche
durante un altro viaggio a Roma, il 14 luglio 1845, ed abitualmente, insieme al
fedele compagno Tempier, durante il soggiorno del 1851, quando era in città per
far approvare i cambiamenti alla Regola. Nelle cronache del convento si legge:
«La nostra reverenda Madre generale ritrovò in lui [Mazenod] un amico devoto
della nostra Società».
Mater Admirabilis nel monastero di Trinità dei Monti |
Santa Sofia Barat, in un affreschi di Trinità dei Monti |
Maddalena Sofia Barat,
come sant’Eugenio, è una testimone della vitalità della Chiesa all’indomani
della Rivoluzione Francese. A contatto con i Padri della Fede, che stavano
ricostituendo la Compagnia di Gesù, fondò le Dame del Sacro Cuore per
l’educazione e l’istruzione femminile, denominazione che, per motivi politici,
fu ufficiale solo dal 1815. Le sue scuole si moltiplicarono in pochi anni in
molti Paesi dell’Europa e del America del Nord. Nel dicembre del 1826 la
Società ebbe l’approvazione pontificia di Leone XII, nello stesso periodo di
quella degli Oblati. Alla sua morte la congregazione contava
tremilacinquecento suore, in sedici paesi.
Sant’Eugenio ha avuto
diversi contatti con Maddalena Sofia Barat, così come con un’altra cinquantina di santi e
beati contemporanei. I santi nascono sempre a grappolo e si attraggono
misteriosamente tra di loro!
Il primo contatto di
sant’Eugenio con le Dame del Sacro Cuore avvenne nel 1811. Nel loro
convento ad Amiens celebrò la sua prima messa, la notte di Natale. Nel 1823
incoraggiò sua sorella a mandare le due figlie, Natalia e Carolina, in collegio
dalle suore, a Grenoble. Nel 1824 le bambine passarono nel collegio di Parigi.
Nel maggio 1825 sant’Eugenio è a Parigi e ogni giorno celebra la messa nel
collegio, dove Carolina è gravemente ammalata e dove morirà a 13 anni,
assistita dallo zio. Nel 1835 le fa venire nella sua diocesi di Marsiglia e va spesso nella loro comunità e nel loro collegio: le cronache della casa
annotano le visite del vescovo e sono ricche di episodi. Incontra più volte le
suore in Svizzera e soprattutto, come abbiamo visto, a Roma, nella chiesa di Trinità dei Monti.
Un articolo della rivista “Missions OMI” del 1933 narra che
«nel convento del Sacro Cuore, a Montigny-lès-Metz, si trova, in questo
momento, una pronipote del venerato
Fondatore, suor Maria de Demandoix-Dedons. 82enne, la buona suora ha
tuttavia conservato la vivacità dell’animo provenzale, assieme a una buona
memoria su mille particolari che riguardano il suo vecchio zio, il nostro
venerato Fondatore».
Per una breve visita al convento:
http://video.repubblica.it/natura/roma-giornate-fai-di-primavera-alla-scoperta-di-trinita-dei-monti/270396/270849
Nessun commento:
Posta un commento