Ieri le
Giornate del FAI mi hanno aperto le porte di due luoghi della mia città che mai
avevo visto prima: le antiche stanze dell’Ospedale e le celle del monastero
delle Domenicane.
Le prime
conservano i più antichi affreschi della città, risalenti al 1200, le seconde,
del 1300, altri ricordi storici e affreschi. Luoghi che custodiscono opere d’arte
d’inestimabile bellezza e che raccontano storie della pietà cittadina verso pellegrini,
ammalati, vecchi, assieme a vite di contemplazione e d’intercessione.
Quante
persone, come me, in lunghe file per immergersi nella bellezza che i nostri
padri hanno saputo creare e conservare.
Ma forse
la cosa più bella è stata vedere tanti giovani guide, studenti volontari, che
conducevano i visitatori da un luogo all’altro, raccontando, spiegando… Una
speranza: il passato ha un futuro!
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