A metà mese fa bene riascoltare la Parola di vita, letta da Redi
https://www.youtube.com/watch?v=s_OeidF5YqA
Intanto sto preparando la pubblicazione di un volume con tutti i commenti
alle Parole di vita scritti da Chiara. Sono di una bellezza straordinaria. Mi
vergogno dei miei commenti. Quando avrò terminato, spero presto, dovrò chiedere
perdono a tutti. Tra l’altro Chiara sapeva corredare i suoi commenti con
esperienze ora straordinarie ora estremamente semplice. Ecco quella che
commenta la parola “Chi è fedele nel poco, è fedele anche nel molto”:
Il molto? Sì, gli avvenimenti inconsueti della vita: un
grave incidente, una calamità naturale che ti tocca, la morte d’una persona
cara, un successo che può darti alla testa, un’eredità impensata, un grosso
dispiacere che non immaginavi, una responsabilità che ti piomba addosso...
E, in certe nazioni, tutti gli imprevisti della guerra.
Come il caso di quel giovane libanese ventunenne. Il suo
nome è Fuad. Aveva imparato a vivere bene nell’amore, le circostanze comuni
della vita, le piccole cose.
Ma ecco pochi mesi fa un momento particolare.
Ritornato nel Libano, dopo un convegno a Roma, viene fermato
da alcuni uomini armati a tre chilometri dall’aeroporto sulla strada per
Beirut. La zona è musulmana e il momento è difficile. Sulla carta di identità
gli uomini leggono: “cristiano-maronita”. “Sì, sono cristiano-maronita -
ammette Fuad - e sto tornando a casa”. “Tu vieni con noi” gli rispondono.
Interrogatorio. Alla fine: “Tu sai quello che ti aspetta?”. Il ragazzo capisce
che per lui è tutto finito.
Uno dei miliziani lo preleva e lo porta verso un ponte dove
erano stati uccisi parecchi cristiani. Mentre cammina cerca di calmare l’agitazione
interiore e pensa che cosa Dio può voler da lui in quel momento. Amare questo
prossimo, gli viene in mente. Cerca dunque di far sentire a quell’uomo tutto l’amore.
Parla: “Deve essere difficile, brutto, questo mestiere... fare la guerra...”.
Arrivato in vista del ponte, il miliziano si ferma, lo
guarda ed esclama: “Torniamo indietro”. Al commando poi parla con altri. Uno di
questi si avvicina al giovane e gli dice: “Sei stato fortunato, perché a quello
hanno ammazzato il fratello pochi giorni fa”. Come per dire: se c’era uno che
ti poteva ammazzare volentieri, era proprio lui. Cosi Fuad, che era stato in
Dio nei piccoli avvenimenti della vita, lo è stato anche in questo. “Chi è
fedele nel poco, è fedele anche nel molto”. E Dio lo ha salvato.
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