Mentre
attraversavano il Corso per tornare a casa, Ninette si fermò, si sciolse dal
suo braccio, e come ogni volta che aveva qualcosa di importante da dirgli, posò
le mani sul bavero della giacca e lo sguardo dritto negli occhi.
«E
tu, quando ti deciderai a dare il titolo di conte a una donna? Quanto ancora dovremo
aspettare per una contessa de Mazenod? Zezé, sono ormai più di due anni da
quando sei tornato. Non hai ancora né arte né parte. Ti barcameni tra un
salotto e l’altro, ti annoi da morire, sei perennemente scontento…». Eugenio le
posò delicatamente il dito sulle labbra ed ella tacque. La riprese sotto
braccio e invece di continuare verso casa la guidò lungo il Corso. Camminarono
in silenzio sotto gli alberi secolari del viale.
Così si legge nel
racconto di sant’Eugenio che presto sarà pubblicato.
Anch’io questo
pomeriggio ho passeggiato per il corso di Aix, fresco dell’aria pulita dopo la
pioggia e illuminato da un sole primaverile discreto e gentile. Il mercato
della domenica è diverso da quello degli altri giorni, ci sono soltanto gli
artigiani e i contadini con i loro prodotti tipici: formaggi e prosciutti, pace
casareccio, lavanda, saponi di Marsiglia, cappelli e sandali fatti a mano… un
mondo calmo e antico, che sembra riportare indietro nel tempo. Chissà che non incontri
Eugenio e sua sorella Ninette…
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