venerdì 6 maggio 2016

Il Ben di maggio



Perché le pratiche devozionali per Maria, che si tenevano ogni giorno durante il mese di maggio, si chiamavano “Il Ben di maggio”? Non l’ho mai saputo, ma da bambini era di rigore andare al Ben maggio o fare il Ben di maggio.
Consisteva in una funzioncina semplice e breve, quanto basta per accendere in cuore e mantenere vivo l’amore per Maria.
Gli eruditi si insegnano che il mese di maggio è da tempo immemorabile legato ai riti della primavera, alle feste di Flora Mater, la dea della vegetazione, impersonata dalla “reginetta della primavera” o dalla “sposa di maggio”, con quello che comporta: feste floreali, canti, danze… “cantar maggio”. Ne è rimasto qualcosa nel “Maggio fiorentino”.
È del medioevo il collegamento tra le feste di Maggio e Maria, con l’incoronazione della statua con rose, canto di litanie. Ci sono di mezzo Domenicani, Francescani, Gesuiti… Ma non togliete di mano alla gente il mese di maggio: basta un’edicola all’angolo della strada. San Filippo Neri e sant’Alfonso de Liguori hanno dato una mano a rendere sempre più popolare questa usanza.
Stiano come stiano le cose, chi può togliermi la gioia del ricordo di tanti mesi di maggio in festa? E il desiderio di continuare quella tradizione?


Il 29 aprile 1965 Paolo VI scrisse addirittura un’Enciclica per ricordare il valore della preghiera a Maria nel mese di maggio. Vale la pena rileggerne alcune righe, attualissime.

È, infatti, il mese in cui, nei templi e fra le pareti domestiche, più fervido e più affettuoso dal cuore dei cristiani sale a Maria l'omaggio della loro preghiera e della loro venerazione. Ed è anche il mese nel quale più larghi e abbondanti dal suo trono affluiscono a noi i doni della divina misericordia. (…)
Maria è pur sempre strada che conduce a Cristo. Ogni incontro con lei non può non risolversi in un incontro con Cristo stesso. (…)
Quest'anno sentiamo il bisogno di rivolgere un simile invito a tutto il mondo cattolico. Se consideriamo, infatti, le necessità presenti della Chiesa e le condizioni in cui versa la pace nel mondo, abbiamo seri motivi per credere che l'ora è particolarmente grave, e urge più che mai l'appello ad un coro di preghiere, da rivolgersi a tutto il popolo cristiano.
[Chiedeva di pregare per il Concilio in corso, poi continuava]
L'altro motivo del nostro appello è dato dalla situazione internazionale, la quale, come voi ben sapete, Venerabili Fratelli, è oscura e incerta più che mai, giacché nuove gravi minacce mettono in pericolo il supremo bene della pace nel mondo. (…)
Ciò comporta che popolazioni di intere Nazioni siano sottoposte a sofferenze indicibili causate da agitazioni, da guerriglie, da azioni belliche, che si vanno sempre più estendendo e intensificando, e che potrebbero costituire da un momento all'altro la scintilla di un nuovo terrificante conflitto. (…) A Maria adunque si innalzino in questo mese mariano le nostre suppliche, per implorare con accresciuto fervore e fiducia le sue grazie e i suoi favori. 

1 commento:

  1. Io ricordo bene il mese di maggio con la nonna Leonella. La cucina economica, che d'inverno serviva per cucinare e scaldare la cucina, a maggio con il coperchio chiuso diventava un altarino. Vi metteva un quadro della Madonna con ai lati due vasi stracolmi di rose e alti fiori di cui era sempre ben fornito il suo giardino. Davanti a questo altarino recitava il rosario e noi nipoti dicevamo qualche ave Maria

    RispondiElimina