Perché le pratiche devozionali per
Maria, che si tenevano ogni giorno durante il mese di maggio, si chiamavano “Il Ben di maggio”? Non l’ho mai saputo, ma da bambini era di rigore andare al Ben
maggio o fare il Ben di maggio.
Consisteva in una funzioncina
semplice e breve, quanto basta per accendere in cuore e mantenere vivo l’amore
per Maria.
Gli eruditi si insegnano che il mese
di maggio è da tempo immemorabile legato ai riti della primavera, alle feste di
Flora Mater, la dea della vegetazione, impersonata dalla “reginetta della
primavera” o dalla “sposa di maggio”, con quello che comporta: feste floreali,
canti, danze… “cantar maggio”. Ne è rimasto qualcosa nel “Maggio fiorentino”.
È del medioevo il collegamento tra
le feste di Maggio e Maria, con l’incoronazione della statua con rose, canto di
litanie. Ci sono di mezzo Domenicani, Francescani, Gesuiti… Ma non togliete di
mano alla gente il mese di maggio: basta un’edicola all’angolo della strada.
San Filippo Neri e sant’Alfonso de Liguori hanno dato una mano a rendere sempre
più popolare questa usanza.
Stiano come stiano le cose, chi può
togliermi la gioia del ricordo di tanti mesi di maggio in festa? E il desiderio di continuare quella tradizione?
Il 29 aprile 1965 Paolo VI scrisse
addirittura un’Enciclica per ricordare il valore della preghiera a Maria nel
mese di maggio. Vale la pena rileggerne alcune righe, attualissime.
È, infatti, il mese in cui, nei
templi e fra le pareti domestiche, più fervido e più affettuoso dal cuore dei
cristiani sale a Maria l'omaggio della loro preghiera e della loro venerazione.
Ed è anche il mese nel quale più larghi e abbondanti dal suo trono affluiscono
a noi i doni della divina misericordia. (…)
Maria è pur sempre strada che conduce a Cristo. Ogni incontro
con lei non può non risolversi in un incontro con Cristo stesso. (…)
Quest'anno sentiamo il bisogno di
rivolgere un simile invito a tutto il mondo cattolico. Se consideriamo,
infatti, le necessità presenti della Chiesa e le condizioni in cui versa la
pace nel mondo, abbiamo seri motivi per credere che l'ora è particolarmente
grave, e urge più che mai l'appello ad un coro di preghiere, da rivolgersi a
tutto il popolo cristiano.
[Chiedeva di pregare per il Concilio in corso, poi
continuava]
L'altro motivo del nostro appello è
dato dalla situazione internazionale, la quale, come voi ben sapete, Venerabili
Fratelli, è oscura e incerta più che mai, giacché nuove gravi minacce mettono
in pericolo il supremo bene della pace nel mondo. (…)
Ciò comporta che popolazioni di
intere Nazioni siano sottoposte a sofferenze indicibili causate da agitazioni,
da guerriglie, da azioni belliche, che si vanno sempre più estendendo e
intensificando, e che potrebbero costituire da un momento all'altro la
scintilla di un nuovo terrificante conflitto. (…) A Maria adunque si innalzino in questo mese mariano le nostre
suppliche, per implorare con accresciuto fervore e fiducia le sue grazie e i
suoi favori.
Io ricordo bene il mese di maggio con la nonna Leonella. La cucina economica, che d'inverno serviva per cucinare e scaldare la cucina, a maggio con il coperchio chiuso diventava un altarino. Vi metteva un quadro della Madonna con ai lati due vasi stracolmi di rose e alti fiori di cui era sempre ben fornito il suo giardino. Davanti a questo altarino recitava il rosario e noi nipoti dicevamo qualche ave Maria
RispondiElimina