lunedì 3 agosto 2015

Il volto femminile secolare degli Oblati


Sono stato più di una settimana con le Cooperatrici Oblate Missionarie dell’Immacolata. Secondo la loro regola, esse vogliono formare un sola famiglia con la Congregazioni OMI, di cui «ne esprime il volto femminile secolare».
Le ha fondate p. Gaetano Liuzzo che racconta: «Pensavo a laiche che vivessero in famiglia; che potessero anche staccarsi da essa e venire a vivere in un’altra famiglia, ma laiche: “Oblate in veste secolare”». Non si stancava di ripetere loro: «Siate fiaccole arden­ti, testimoniate coraggio­samente la fede nell’ideale missionario. Il termometro del vostro amore a Cristo e ai fratelli è qui: sono un’appassionata di Cristo e della Chiesa e della salvezza dell’umanità di oggi? Sento la passione o la febbre missionaria?… la COMI o è missionaria o non è».
Sono soltanto una ottantina, alcune giovanissime, altre molto anziane, che vanno da Trieste a Palermo, a Kinshasa, Montevideo, Buenos Aires. Donne semplici, come le voleva p. Gaetano. Fin dagli inizi scriveva: «La cosa più bella e più perfetta è saper “fiorire dove Dio ci ha piantati” mettendo in tutto un grande amore e una grande generosità: sta qui la bellezza della vita spirituale che, anche con cose piccole, diventa splendidamente luminosa».
È questo il segreto che rende le COMI “splendidamente luminose”.
Al termine del ritiro di questi giorni, al quale hanno partecipato in 40, una di loro ha emesso i voti perpetui, due hanno rinnovato quelli temporanei, due hanno celebrato il 25° e un il 50° di oblazione. La vita continua, nella quotidianità dell’inserimento nella società nei comuni lavori, nel servizio nascosto, nella gioia del dono di sé…


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