giovedì 13 agosto 2015

Il momento più importante della messa / 2


Ieri mi sono sbagliato. Il momento più importante della messa è quando si legge la Parola di Dio. Gesù-Parola e Gesù-Eucaristia, ricordava padre Jesús Castellano, non si possono separare: «occorre mangiare prima Gesù-Parola, occorre prima credere in lui, accettare lui e poi prendere Gesù come pane di vita eterna. Noi cristiani abbiamo pensato alle volte di poter andare a mangiare l’Eucaristia dimenticandoci della Parola. La Parola precede e segue, perché l’Eucaristia è pane di vita nella misura in cui c’è una fede che accoglie Gesù e le sue parole».
Tante volte le letture si ascoltano distrattamente. Può accedere che alla fine della messa non ci si ricordi neppure il vangelo ascoltato (o meglio, non ascoltato).
San Girolamo notava: «Quando ci accostiamo ai santi misteri... se cade un frammento ci turbiamo. Ma se, quando noi ascoltiamo la Parola di Dio – che è Parola di Dio e corpo e sangue di Cristo che ci viene donata con la predicazione – noi stiamo pensando ad altra cosa, badate bene in quale pericolo noi incorriamo». Se le parole annunciate cadono per terra nessuno si turba.

Eppure è Cristo che parla quando si annuncia il suo Vangelo ed entra in noi proprio attraverso la sua parola. Sono note le parole di Paolo VI rivolte alla parrocchia di sant’Eusebio a Roma: «Come si fa presente Gesù nelle anime? Attraverso il veicolo, la comunicazione della parola passa il pensiero divino, passa il Verbo, il Figlio di Dio fatto Uomo. Si potrebbe dire che il Signore si incarna dentro di noi quando noi accettiamo che la sua parola venga a vivere dentro di noi». Non era così che Paolo generava i suoi fedeli? «Vi ho generato in Cristo Gesù, mediante il vangelo» (1 Cor 4, 15).

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