venerdì 7 agosto 2015

Anche gli alberi dormono


Al calare della sera, seduto sulla panchina, nel grande parco dove siamo ospitati a Roveré, ho visto gli alberi addormentati. 
I faggi, i frassini, gli aceri, gli abeti, durante il giorno hanno ondeggiato al sole, pieni di vita, col verde splendente delle foglie e degli aghi. Ora si sono fatto improvvisamente silenziosi, hanno abbassato le foglie e sono calati nel più profondo riposo.
Non me ne ero mai accorto.
 Forse perché non ho ancora pienamente accolto l’accolto di papa Francesco alla contemplazione del creato:
«Il mondo è qualcosa di più che un problema da risolvere, è un mistero gaudioso che contempliamo nella letizia e nella lode. (…) L’universo si sviluppa in Dio, che lo riempie tutto. Quindi c’è un mistero da contemplare in una foglia, in un sentiero, nella rugiada, nel volto di un povero. L’ideale non è solo passare dall’esteriorità all’interiorità per scoprire l’azione di Dio nell’anima, ma anche arrivare a incontrarlo in tutte le cose…».


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