Con il gruppo “Progetto Zattere” di
Ciampino, visita alla Chiesa del Gesù e alle stanze di sant’Ignazio. Visita per
che cosa? Perché l’arte qui è spropositata, strabocca da ogni angolo, e il
bello è bello, attira di per sé, non ci si stanca mai di guardarlo e riguardarlo.
Ma in fondo con è questa la
motivazione più vera di una mattinata spesa in questi luoghi. Siamo venuti
attratti da un’esperienza, quella di sant’Ignazio di Loyola, d’altro ordine di
bellezza, quella che tra l’altro ha ispirato l’arte e ne è alla sua origine.
Ho pensato a quanti, prima di noi,
hanno compiuto questo breve percorso - poche decine di metri – così carico di
un itinerario di vita dagli orizzonti infiniti, a cominciare dai santi
Francesco Borgia, Luigi Gonzaga, Stanislao Kostka, Filippo neri, Carlo
Borromeo, Francesco di Sales… Non ultimo Eugenio de Mazenod, che nel suo diario
romano scriveva: “Sempre con un grande sentimento di devozione prego in questo
santo luogo. Non posso dimenticare la grazia che vi ho ricevuto nel tempo del
mio primo viaggio a Roma, quando avevo così grande bisogno della protezione di
tutti i santi che andavo a invocare in ciascuno dei loro santuari. Che messa fu
quella che vi celebrai! Non ne conto che 4 o 5 nella mia vita in cui ho provato
questo genere di grazia!”
Le poche pagine di Ignazio a cui i
nostri attori hanno ridato voce, giustificano l’attrazione per questo luogo e
il desiderio di condividere l’esperienza di santità. Così, da questo breve
spazio nel quale si sono succedute, condensate, compenetrate testimonianze di
santi, sorge un appello ad ogni visitatore perché offra il suo ulteriore
apporto personale a tanto spessore di vita. È il fascino e il segreto di tutti
i “luoghi santi”.
Nessun commento:
Posta un commento