Nel 1597 san Giuseppe
Calasanzio aprì la prima scuola popolare gratuita in Europa, che prese sede
nel palazzo della famiglia Torres, a due passi da Piazza Navona. Il palazzo
ospita la stanza dove visse e morì il santo. Ancora intatta, contiene
oggetti e suppellettili a lui appartenuti: il letto, la poltrona, il tavolino,
l’inginocchiatoio, la sedia, i sandali... Nella sala detta “delle reliquie” grandi
armadi settecenteschi custodiscono altri oggetti. Persino il pavimento di
mattoni è quello originale, così le pareti, le porte, le finestre…
Nel suo soggiorno romano del 1825-1826 sant’Eugenio
de Mazenod venne in questa casa, a pregare sulla tomba del santo. In quei giorni
lesse “d’un fiato” la sua vita: «C’è di che confortarsi – scriveva in una
lettera a Tempier, il 3 dicembre 1825 – quando incontriamo sofferenze simili a
quelle cui siamo troppo spesso esposti. Molte volte s'è visto abbandonato dai
suoi; una volta gliene rimase uno soltanto, e per continuare le scuole fu
obbligato a prendere insegnanti a pagamento; un'altra volta gli stessi
stipendiati, dopo aver bene imparato il suo metodo educativo, gli voltaron le
spalle portandosi dietro un gran numero degli associati che formavano l'Ordine.
Ancora una volta quattordici dei più capaci si licenziarono. (…) Alla fine vide
con angoscia un membro scellerato del suo Ordine ordirgli contro una trama così
ben congegnata da estrometterlo per insediarsi al suo posto e, in combutta con
un personaggio illustre, mettersi all'opera sotto i suoi occhi per distruggere
l'Ordine, riuscendoci in parte. Il santo morì prima che le cose si mettessero
meglio. Se i santi sono stati trattati in tal modo, c'è da meravigliarsi che
noi siamo provati a nostra volta?». Sant’Eugenio andò a celebrare una messa di
ringraziamento sulla tomba del santo il giorno in cui capì che ormai le cose
per l’approvazione della sua regola si stavano mettendo bene…
Sono
stato in quelle stanze e su quella tomba assieme a una quarantina dei nostri
giovani Oblati, per continuare a “seguire i passi” del nostro Fondatore. Gli
Scolopi ci hanno accolto con molta attenzione… e alla conclusione mi hanno
invitato a guidare il loro ritiro. Cosa che ho fatto sabato scorso per tutto il
Consilio generale. Così i figli dei santi continuano il rapporto che c’era tra
i loro Padri…
Comunque ne riparliamo domani...