14 novembre 2003: p. Gaetano Liuzzo parte per il Cielo. Ogni anno lo abbiamo ricordato con affetto, tutti insieme, nella chiesa di san Nicola dei Prefetti a Roma, dove ha vissuto per tanti anni. Questa volta la chiesa è chiusa per il Covid… Voglio ricordarlo ugualmente e proprio con una sua lettera di 70 anni fa, che ho appena trovato nel nostro archivio, e con la risposta che mette in luce la sua passione missionaria.
Il 25
gennaio 1948 il nuovo e dinamico superiore generale, Léo Deschâtelets, aveva
scritto una lettera circolare nella quale, con il tono un po’ militaresco di
allora, invitava a suscitare “una vera armata di fedeli che si riuniscano
attorno a noi per formare la retroguardia del gigantesco campo di battaglia
dove i nostri validi Missionari sono impegnati nel santo combattimento della
Fede e dell’Amore”, in modo che si attuasse il programma di Pio XI: “Tutti i
fedeli per tutti gli infedeli”.
Pochi
giorni dopo, il 2 febbraio, il Superiore generale, su richiesta del Provinciale
italiano, approva la nomina di padre Gaetano a Direttore nazionale
dell’Associazione Missionaria Maria Immacolata (AMMI). L’anno successivo il
Padre lascia la comunità di San Giorgio Canavese e si trasferisce in quella di
Firenze.
Sulla rivista “Voce di Maria” avvia subito una rubrica specifica dichiarando i propri intenti: “È mia cara ambizione e mio sacro dovere, lavorare e far lavorare per rendere ancora più grande la nostra bella Famiglia e, insieme, muover tutte le leve perché ognuno di voi prenda più integralmente coscienza della bellezza sovrumana del suo onorifico compito di fattiva cooperazione missionaria, e delle invidiabili ricchezze spirituali derivanti da tale cooperazione… Così diventerete tutti… Oblati in veste secolare”.
Naturalmente
non bastava scrivere, occorreva incontrare le persone, organizzare convegni, momenti
formativi… Ecco dunque padre Gaetano, già nel settembre 1950, guidare il primo
Convegno nazionale per le “zelatrici” dell’Associazione, le persone che ne
erano l’anima e il motore; donne interamente votate alla causa missionaria che,
nei vari luoghi, riunivano i gruppi locali e li tenevano vivi con le più
svariate iniziative. Erano definite: Cooperatrici dei Missionari Oblati.
Padre
Fusco, direttore della rivista “Voce di Maria”, presso la cui sede si era
tenuto quel primo convegno, annota che quelli furono “giorni di Paradiso”, “perché
erano in mezzo a noi Gesù Cristo e la nostra Madre Immacolata che stringevano
fra tutti i vincoli di una profonda e divina fraternità…”.
Ed ecco
la lettera di p. Liuzzo al Superiore generale, in data 25 ottobre 1950:
“Mi permetto di inviarle copia delle tre fotografie che Lei ha tanto benevolmente permesso di farsi fare insieme alle nostre Zelatrici del primo Convegno nazionale organizzato in Italia per esse. Posso dirle che il Convegno è riuscito magnifico e ne speriamo un rinnovato entusiasmo in tutte le nostre sezioni e una più larga diffusione dell’Associazione missionaria M.I…”.
Il
Superiore generale gli risponde il 28 novembre 1950:
“Vi
ringrazio per le tre fotografie che avete avuto la delicatezza di inviarmi, del
vostro primo Congresso nazionale delle nostre Zelatrici Italiane dell’Associazione
Missionaria di Maria Immacolata. E, vi assicuro che conservo un ottimo ricordo
del Congresso. Approfitto per dirvi, mio carissimo Padre, quanto apprezzo e
incoraggio il vostro zelo e la vostra dedizione instancabile e sempre entusiasta,
ma voglio lodare la vostra abilità nel trovare iniziative su iniziative per
promuovere in modo particolare l’Associazione Missionaria… Rinnovo le mie
felicitazioni, i miei incoraggiamenti più paterni e di tutto cuore benedico voi
con tutte le vostre intenzioni in Nostro Signore e Maria Immacolata, p. Léo
Deschâtelets, omi, Superiore generale”
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