Il libro è ormai in libreria. Nasce da un’esperienza iniziata alcuni anni fa da un piccolo gruppo di religiosi di differenti Istituti legati dal comune interesse per le rispettive “Famiglie carismatiche”, una realtà antica e nuova che vede laici e consacrati uniti attorno a un medesimo carisma. Abbiamo iniziato a riunirci nella casa generalizia degli Oblati di Maria Immacolata, in via Aurelia a Roma, per condividere le nostre esperienze e i nostri sogni. Presto al gruppo iniziale si sono aggiunti altri religiosi, poi alcune religiose e insieme alcuni laici. Gli incontri sono diventati regolari, sempre più numerosi, animati da soprattutto da p. Isidoro Murciego, fino a costituire una vera e proprio istituzione: la “Associazione Membri Curie Generalizie – Famiglie carismatiche”.
Nello stesso tempo papa Francesco, nella lettera d’indizione dell’Anno della Vita Consacrata, ha esplicitato il concetto di Famiglia carismatica: «Attorno ad ogni famiglia religiosa, come anche alle Società di vita apostolica e agli stessi Istituti secolari, è presente una famiglia più grande, la “famiglia carismatica”, che comprende più Istituti che si riconoscono nel medesimo carisma, e soprattutto cristiani laici che si sentono chiamati, proprio nella loro condizione laicale, a partecipare della stessa realtà carismatica».
Il
libro raccoglie e ordina alcune riflessioni che ho elaborato in questi ultimi
anni su tale tematica, inquadrandola nel più ampio orizzonte della Chiesa come popolo
di Dio e della collocazione dei carismi al suo interno. È rivolto soprattutto
alle persone consacrate, ma anche ai laici che insieme condividono il medesimo
carisma. Spero che risultino utili anche a vescovi e membri del clero diocesano
per una migliore comprensione della presenza dei carismi nella Chiesa locale.
Don
Giuseppe Mariano Roggia, con il quale ho condiviso il progetto, grazie alla
lunga esperienza di animazione della vita consacrata, al termine di ogni
capitolo ha collocato un “Laboratorio” con una serie di interrogativi per
aiutare nella riflessione e nella condivisione delle tematiche esposte. Ha
inoltre arricchito l’esposizione con una serie di esperienze raccolte tra
persone consacrate (a cominciare da me) e laici. Il libro risulta così frutto
di una intensa collaborazione. Il mio ringraziamento va a don Beppe a tutti
quelli che hanno offerto il loro contribuito.
Il
testo si presenta come una prima proposta, come l’avvio di un discorso che,
data la sua ricchezza, domanda di essere sviluppato con l’apporto di tutte le
componenti del popolo di Dio. Mi auguri che i lettori possano continuare nell’approfondimento
e nella condivisione delle esperienze per aiutarci insieme in questo cammino “sinodale”
verso il compimento della missione della Chiesa.
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