Un lettore mi comunica la sua lettura del blog di ieri sull’invito
a scoprire i talenti dell’altro. Sì, mi sembra un gioco bellissimo, scoprire che
l’altro ha un dono per me, è un dono per me. Forse tante volte mi aspetterei un
dono diverso, ma dove andrebbe a finire il bello della sorpresa? Non solo devo
scoprire il talento dell’altro, ma tante volte devo aiutare l’altro a scoprirlo,
perché forse non si rende conto di avere quel dono. Amare l’altro è fare di
tutto perché venga fuori il suo disegno, che si realizzi il progetto che Dio ha
su di lui, che giunga a mettere a frutto tutti i suoi talenti.
Ma ecco ciò che il lettore mi scrive:
Volevo mandarti le mie risonanze sulla tua meditazione odierna proposta sul blog. Questa tua riflessione di oggi cade proprio con l'inizio della zona rossa qua in Campania. La sento indirizzata a me.
Mi ha colpito il risvolto familiare/di coppia... Che bello andare all’avventura
della riscoperta dei talenti della propria partner. Ho sempre l’impressione
che, dopo averla vista tutti i giorni, dopo averla amata per 30 anni quasi
(penso io), posso essere sempre al punto di partenza.
Questo brano del Vangelo di oggi è bello... Incredibilmente bello
immaginare che possa essere l’invito a un rapporto reciproco, un filtro d’amore
incrociato, una sorta di consegna per questo nuovo lockdown, una caccia al
tesoro familiare in un momento storico in cui i rapporti familiari vengono
messi sotto stress (da matrimonialista confermo l’impennata delle crisi
familiari nel 2020 ed un inasprimento delle crisi per le famiglie già
separate).
Nessun commento:
Posta un commento