Ho appreso con commozione la notizia della morte del P. Santino Bisignano.
Ci siamo conosciuti proprio alla CISM agli inizi degli anni 80, e, da buoni coetanei, siamo diventati presto amici e collaboratori, in contatto fino al mese scorso.
Vorrei ricordarlo come un uomo di fede limpida e serena, che credeva nel rinnovamento promosso dal Concilio, senza lasciarsi impaurire da chi frenava o intimidire da chi correva, magari alzando la voce.
Perché Santino era un uomo di comunione fra i diversi carismi, fra i diversi orientamenti, fra le diverse componenti della Chiesa.
Amava sinceramente la Chiesa e si prodigò perché essa apparisse sempre meglio come la sposa di Cristo, bella nel suo vestito policromo.
Era un religioso autentico che onorò questo nome e quello del suo Istituto.
In lui ho apprezzato il senso del servizio, e la competenza umana e spirituale, frutto di una vita interiore che guarda all'uomo con gli occhi del Signore.
Soprattutto mi ha insegnato, fino agli ultimi giorni, ad accettare dalle mani di Dio ogni evento, come offerta e risposta di amore.
Lo ricordo volentieri alle nuove generazioni, come uomo di Dio, amabile e sincero.
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