Mi sono domandato perché su quella tomba di
bronzo così bella fosse stata scritta la frase evangelica: “Se il chicco di
grano caduto in terra muore porta molto frutto”.
La tomba di madre Scolastica Rivata è
collocata nel grande tempio di Gesù Divin Maestro, moderna cattedrale luminosa,
essenziale, armoniosa.
Inglobata nella chiesa, Casa Betania, dove ho
trascorso questi due giorni. Sul tavolo della stanza trovo alcuni opuscoli per
gli ospiti. Tra questi una breve biografia di Madre Scolastica. La leggo in un
soffio, passeggiando nel grande parco che attornia il santuario.
E capisco. È proprio lei il chicco di grano
che ha portato frutto.
La sua “morte” avviene, come per tanti santi,
per mano della Madre Chiesa che, non comprendendo la novità della sua opera, la
disautora dal suo posto di superiora generale del giovane istituto delle Pie
Discepole che, all’epoca, contava già 300 suore.
Don Alberione è lontano, in America, e non
può intervenire presso la Santa Sede. Madre Scolastica rimane sola. O meglio,
vive davvero quando, anni prima. Il padre le aveva proposto il matrimonio. Lei
incontrò il giovane e subito dopo – così racconta, “entrando in casa fui
difilato nella mia camera ove stava una bella statua del Sacro Cuore… Mi misi
davanti al Sacro Cuore e gli dissi: Signore, Tu solo e basta”.
Fu mandata in esilio in Argentina… e la vita fiorì.
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