venerdì 27 novembre 2020

A cuor leggero...


Siamo arrivati all’ultimo giorno dell’anno liturgico, che ci invita a guardare l’ultimo giorno in assoluto, quello del mondo e quello mio personale.

 “Un giorno ci toccherà morire, Snoopy”, dice Charlie. E Snoopy gli risponde: “Certo, Charlie, però gli altri giorni no”. Proprio così, l’importante è vivere… e si muore come si vive!

Nel vangelo dell’ultimo giorno dell’anno Gesù rivolge due inviti:

- non ingolfare il cuore con mille cose inutili: gli impediscono un battito regolare, lo appesantiscono, e non è più capace di amare con freschezza, libertà, generosità…

- stare attenti, senza lasciarsi distrarre dalle mille stupidaggini che ci frullano attorno.

Mi sono piaciute le parole del mio omonimo, Fabio Rosini, che descrive quest’epoca distratta e sbadata: «Siamo nel tempo del multi-tasking, della frammentazione, della disattenzione. Guidare e rispondere al telefono, dialogare con qualcuno e intanto appuntarsi altro, mangiare guardando la televisione e dimenticare i commensali… Una generazione cresciuta con voci di sottofondo, con la musica nell’ascensore. (…) Non si possono fare le cose con la testa altrove, perché l’amore è fatto di attenzioni. (…) Non è una questione di perdite ma di pieno possesso dei propri atti, di liberazione dalle zavorre, di maggior libertà per camminare nella luce senza ambiguità. (…) Questo è un atto eminentemente battesimale. Nei primissimi secoli si entrava nudi nell’acqua del Battesimo, dopo aver rinunziato al Maligno e aver professato la fede. Bisogna liberarsi da ciò che impedisce di amare. C’è sempre qualcosa a cui bisogna chiudere la porta in faccia, qualcosa di cui non preoccuparsi perché di una sola cosa c’è bisogno».

Vivere il presente con mente fresca, con l’attenzione a chi ci è accanto, con cuore libero per essere premurosi verso tutti… Così nei giorni che si vive, per essere così il giorno che si muore.

1 commento:

  1. Bellissime parole e sicuramente una lezione di vita. Vita che bisogna sempre vivere al meglio per non trovarsi impreparati nel giorno in cui saremo chiamati. ❤️❤️❤️❤️

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