“Arrivò lo sposo”. Prima o poi arriva. Quando? Non lo sappiamo, ma
sarà sempre all’improvviso, quando meno ce lo aspettiamo.
Ma lo aspettiamo?
Non sappiamo aspettare. Abbiamo fretta, siamo impazienti. Non conosciamo più il ritmo delle stagioni. Al supermercato c'è tutto subito, senza intervallo tra semina e crescita. Negli acquisti on line è essenziale che tutto arrivi immediatamente. Tutto arriva in fretta, si consuma in fretta, si butta via in fretta.
“Le vergini che erano pronte…”. Erano attrezzate per una lunga attesa. Non hanno improvvisato niente. Hanno fatto bene i loro calcoli.
Hanno messo da parte una riserva di pazienza, di amore. E una qualità dell'amore è la capacità di durata.
Tutto per amore amore, giorno per giorno, momento per momento...
Fino a quando? Non c'è una scadenza all'amore. Avanti, sempre avanti, con fedeltà.
Ma quando arriva? Tu intanto continua ad amare, a sperare... Questo? Lo faccio per te. Quest’altro? Lo faccio per te. Per te che stai per venire, che sei già lì dietro la porta, che mi fai battere il cuore con la tua vicinanza.
Con la lampa accesa, segno dell'attesa amorosa e fiduciosa.
Lo sappiamo, è l’amore l’olio che alimenta la lampada. Senza amore l’attesa si affievolisce e si spegne. Ed è proprio dall'amore che lo Sposo riconosce chi lo attende e lo fa entrare con lui nella sala di nozze.
Per chi non ha l'amore, pronuncia parole terribili: "Non vi conosco". Come non ci conosci. Sì, non vi conosco, non vedo in voi l'amore, non siete della mia famiglia. I miei li riconosco subito, sono quelli che tengono accesa la fiamma del battesimo, che sanno ricominciare ogni volta che sbagliano, che si rialzano ogni volta che cadano. I miei sono quelli che amano, senza scoraggiarsi, con perseveranza, con fiducia, con pazienza.
Allora ci rimane una cosa sola da fare...
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