Partenza a Santa Sabina all’Aventino, 20.30
Il tema sarà proprio l’Ultima cena del Giovedì santo, con eccezione dell’ultima tappa:
1. Santa Sabina: L’ardente desiderio
2. Sant’Alessio: La lavanda dei piedi
3. Sant’Anselmo: Il tradimento e la misericordia
4. Santa Prisca: Il pane spezzato e il vino versato
5. San Gregorio al Celio: Il comandamento nuovo
6. Santi Giovanni e Paolo: L’unità
7. Santa Maria in Navicella: Maria ai piedi della
croce
In
quest’ultima visita seguiremo l’invito di Papa Francesco:
Maria
sotto la croce di Gesù è un’icona da “contemplare”: non servono tante parole
per riconoscere l’essenza della testimonianza di una donna che è madre di tutti
noi: contemplare la madre di Gesù, contemplare questo segno di contraddizione,
perché Gesù è il vincitore ma sulla croce.
Maria
era sempre dietro a suo Figlio: per questo diciamo che è la prima discepola. E sempre
con l’inquietudine che faceva nascere nel suo cuore questo segno di
contraddizione. Sempre, fino alla fine è lì, in piedi, guardando il Figlio. E forse,
lei sentì i commenti: “Guarda, quella è la madre di uno dei tre delinquenti”.
Ma rimase zitta: è la madre, non rinnegò il Figlio, mostrò la faccia per il
Figlio.
Questo che io dico adesso sono piccole
parole per aiutare a contemplare, in silenzio, questo mistero: in quel momento,
lei partorì tutti noi, partorì la Chiesa. Gesù chiama sua madre “donna” e le
dice “ecco i tuoi figli”. Sì, Gesù non dice “madre”, dice “donna”. E Maria è
una donna forte, coraggiosa: una donna che era lì per dire “questo è mio
Figlio: non Lo rinnego”.
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