Non
è nella linea del mio blog (supposto che il mio blog abbia una linea) entrare
in campo politico. Tuttavia su whatsapp sta circolando un messaggio la cui
diffusione viene attribuita agli Oblati tirandomi personalmente in ballo. Mi
pare quindi opportuno dissociarmi da esso.
Nel
messaggio appare una foto del cardinal Robert Sarah con una frase attribuita a
lui: “Resto perplesso di fronte a questi migranti senza documenti, senza
progetti, senza famiglia. Pensano di trovare qui il paradiso terrestre? Se è
bene aiutarli, credo che sia bene farlo a casa loro, nei loro villaggi, presso
le loro tribù. Non si possono accogliere tutti i migranti del mondo. La Chiesa
non può cooperare con questi traffici umani che sembrano una nuova edizione
della schiavitù. Trovo scandaloso che si usi la Parola di Dio per giustificare
tutto ciò. Vedete che siete invasi dall’Islam: essi vogliono islamizzare il
mondo intero”.
Mai
fidarsi di quanto circola indiscriminatamente su internet. Occorre sempre
verificare. Sicuramente questa è una fake news. Il titolo è “Lui è un grande”,
penso riferito al cardinale. Lo è, come lo dimostra la sua biografia. Non può
essere vero quello che gli si attribuisce, altrimenti non sarebbe un grande, ma
una persona squallida, e lontana dal suo compito di cardinale, che è di essere
di sostegno al Papa. Se fosse vero quello che gli si attribuisce dovrebbe
tornarsene subito in Africa come chiede agli immigrati, e dovrebbe andare a
dire queste cose ai diretti interessati, ai suoi connazionali, nei campi
profughi, piuttosto che rivolgersi agli italiani e insegnare loro quello che
devono fare.
- Aiutarli
a casa loro? È la più falsa dichiarazione dei nostri politici, per dire che non
vogliamo tra i piedi gli immigrati. Nei loro Paesi ci andiamo in effetti, ma solo
per sfruttarli e per appoggiare regimi compiacenti e corrotti, che ci
consentano di fare i nostri affari. Li aiutiamo nei loro Paesi esportandovi armi.
- Traffici
umani? Ci sono, ma secondari rispetto alla disperazione di gente che scappa da
condizioni umani e politiche invivibili e che, pur di fuggire, è pronta a
tutto, anche a lasciarsi schiavizzare, trovando la schiavitù migliore della
situazione in patria.
- Anti
evangelica la compassione e l’accoglienza? Antievangelica la parabola del buon
samaritano? Antievangeliche le parole terribili del giudizio finale: “… non
l’avete fatto a me”? È scandaloso l’uso della Parola di Dio che dice “Non
molesterai lo straniero né l’opprimerai perché voi siete stati forestieri nel
paese d’Egitto” (Es 22, 20), o
“Amerai lo straniero come te stesso” (Lv
19, 34)?
I
vescovi italiani nella nota finale del Consiglio permanente hanno nuovamente
espresso con forza il «dovere dell’accoglienza, a cui lo stesso Santo Padre non
cessa di richiamare» verso quegli esseri umani costretti, per varie ragioni, a
lasciare i propri paesi d’origine, cercando rifugio all’estero. E molte diocesi
hanno confermato la volontà di continuare a ospitare le persone che con il
nuovo decreto sicurezza rischiano di perdere il permesso di soggiorno
umanitario, «facendosene carico e promuovendo iniziative di sensibilizzazione
dell’opinione pubblica e di raccolta fondi». Un “farsene carico” che tenga
conto delle concrete possibilità di integrazione.
-
Invasione islamica? Scappa chi è in difficoltà, a prescindere dalla fede che
professa. C’è un pericoloso integralismo islamico che va combattuto, come c’è
un pericoloso integralismo cristiano che va altrettanto combattuto.
Per
fortuna abbiamo papa Francesco. Nella sua ultima udienza generale (3 aprile)
riguardo agli immigrati ha detto:
«Come
Santa Sede abbiamo offerto il nostro contributo che si riassume in quattro
verbi: accogliere i migranti, proteggere i migranti, promuovere i migranti e
integrare i migranti. Non si tratta di calare dall’alto programmi
assistenziali, ma di fare insieme un cammino attraverso queste quattro azioni,
per costruire città e Paesi che, pur
conservando le rispettive identità culturali e religiose, siano aperti alle
differenze e sappiano valorizzarle nel segno della fratellanza umana».
Riguardo
ai musulmani:
«Quello
che Dio vuole è la fraternità tra noi e in modo speciale con i nostri fratelli
figli di Abramo come noi, i musulmani». Per questo «non dobbiamo spaventarci
della differenza: Dio ha permesso questo. Dobbiamo spaventarci se non operiamo
nella fraternità, per camminare insieme nella vita».
Sei un grande grazie un abbraccio
RispondiEliminaL'Europa dovrebbe prende una posizione chiara in merito.
RispondiEliminaL'Europa dovrebbe prende una posizione chiara in merito.
RispondiEliminaPerfettamente d'accordo! L'Europa latita colpevolmente e scarica tutto sui paesi che si affacciano al mare
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