Porta Furba agli inizi del 1900 |
Padre Ferri a Roma agli inizi del 1900 |
Il viceparroco di S. Maria del Buon Consiglio (Roma - Via Tuscolana 613) in
occasione del 100° anniversario della parrocchia sta curando una pubblicazione
e chiede informazioni sulla presenza degli Oblati di Maria Immacolata in quella
zona, il Quadraro (oggi una delle stazioni della Metro A), ai primi del 1900.
Dove adesso sorge uno dei quartieri più popolati di Roma, con un palazzone
accanto all’altro, all’inizio del secolo scorso si stendeva la campagna romana
con tanti contadini: era la Colonia di Porta Furba.
Vi
erano un’ottantina di famiglie, circa 500 abitanti, che vivevano in povere
capanne, privi di ogni assistenza religiosa. Per l’interessamento del Santo
Padre, le Suore Orsoline avevano istituito, nella loro modesta casa e nella
piccola Cappella della Madonna del Buon Consiglio, un’opera per aiutare la colonia
agricola.
Nel
1909 venne offerto agli Oblati, che abitavano in Via Cairoli, nella parrocchia di
Santa Sabina,
il servizio religioso.
Gli
Oblati portarono avanti il lavoro pastorale per 4 anni: ogni mattina uno di
loro si recava a Porta Furba per la Messa e ogni 15 giorni confessava e faceva
il catechismo ai bambini della colonia che affluivano numerosi. Nella sua Storia della Provincia italiana p.
Cosentino scrive che «al precetto pasquale ci fu concorso edificante di uomini
e di donne e si videro accostarsi alla santa Comunione delle persone che da
parecchie dozzine d’anni se ne tenevano lontani ed altri che già avanzati in
età non si erano mai accostati ai Sacramenti; si ebbe insomma una rifioritura
di vita cristiana, che trasformò e rese meno dura la vita di quei poveri
abitanti della campagna romana».
La
cappella delle suore divenne insufficiente per i fedeli sempre più numerosi, e si
dovette costruire, grazie all’aiuto del Santo Padre, una chiesetta adatta ai
bisogni della colonia. Sembra che il superiore generale degli Oblati, p. Augustin Dontenwille,
abbia benedetto le campane di quella cappellina, a quel tempo in via dei
Lentuli.
Il
21 aprile 1912 una rappresentanza della Colonia, composta di 160 persone, tra
cui 40 bambine della prima comunione, fu presentata al Papa dalle Suore e dagli
Oblati in un’udienza commovente, come testimonia un bell’articolo pubblicato
sull’Osservatore Romano.
P. Ferri, il primo Oblato a sinistra con gli "apostolini" di Roma all'inizio del 1900 |
La lettera del Vicario di Roma |
Il
primo ad occuparsi della Colonia di Porta Furba fu p. Aristide Ferri, direttore
della casa di Via Cairoli, coadiuvato dal P. Anselmo Trèves. Quando nel 1911 si
chiuse la casa di Via Cairoli, p. Aristide passò allo Scolasticato Romano per
poter continuare da lì il servizio di Porta Furba. Nel dicembre 1912 fu
nominato superiore della Scuola Apostolica di S. Maria e gli succedette p.
Guglielmo Di Giovine, fino a quando, verso la metà del 1913, la cura pastorale fu
affidata ad altri sacerdoti.
Ho trovato in Archivio una lettera scritta il 16 dicembre 1910 dal Vicario
di Roma, il cardinale Pietro Respighi, al Superiore generale negli Oblati nella
quale tra l’altro si legge:
«(…) Il Santo Padre considerando la grande necessità nella quale questo
Vicariato di Roma si trova di persone capaci e zelanti per le molte opere di
apostolato che ogni giorno, grazie al Signore, si moltiplicano nella nostra
città, e ricordando d’altra parte le non comuni qualità del P. Ferri e quindi la
difficoltà grande che vi sarebbe nel sostituirlo (…) mi ha incaricato di significare
che Egli giudica per ora necessaria la permanenza a Roma del P. Ferri.
Io non dubito che V.E. vorrà aderire al desiderio del Santo Padre che torna
di tanto onore al P. Ferri e a tutto l’Istituto (…)».
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