Mons. de Mazenod è raffigurato dietro il Pio IX il giorno della proclamazione del dogma dell'Immacolata |
È dura
per un toscano celebrare la festa liturgica del beato Pio IX (7 febbraio), dopo che ha
sentito tante volte lanciargli gli accidenti, memori
del suo tradimento per aver ostacolato l’unità d’Italia…
Comunque
ce l’ha fatta, ed è salito agli altari. Allora non gli manderemo più accidenti ma diremo "Benedetto Pio IX!".
Gli Oblati sono contenti e lo
benedicono, anche i toscani, perché è lui che ha esaltato il loro nome
proclamando il dogma dell’Immacolata.
Sant’Eugenio
conobbe e amò Pio IX, che lo ricevette cinque volte in udienza. Gli scrisse più
di cinquanta lettere, ricevendone sedici in risposta, e lo nomina in quasi
trecento lettere o brani del diario. In alcuni momenti le loro relazioni furono
intense. In primo luogo al momento della rivoluzione romana del 1848 e dell’esilio
del papa a Gaeta. Il governo francese invitò allora il papa a rifugiarsi in
Francia. Eugenio così scrisse il 29 novembre in una Lettera Pastorale: “Con
quale felicità, noi specialmente, lo vorremmo nella nostra dimora”. I vescovi
francesi scrissero tutti al papa. La sua prima risposta fu indirizzata al
vescovo di Marsiglia.
Nel 1851,
in occasione del viaggio a Roma con padre Tempier per domandare l’approvazione
dei cambiamenti alla regola, il Fondatore fu ricevuto tre volte in udienza. Fu
allora che il papa lo decorò col pallium per lui e i suoi successori. A Roma,
dal 27 ottobre al 31 dicembre 1854 per la definizione del dogma dell’Immacolata
Concezione, mons. de Mazenod fu alloggiato al Quirinale con alcuni altri
vescovi. Fu ricevuto due volte in udienza (30 ottobre e 26 dicembre) e scrisse
diverse lettere al papa, invitandolo a non preoccuparsi dei dubbi e dell’opposizione
di alcuni prelati alla definizione del dogma.
Quando
sant’Eugenio morì il papa scrisse, propria manu, in risposta alla lettera
con la quale mons. Jeancard gli annunciava la morte del vescovo di Marsiglia: “Siamo
profondamente afflitti per la morte di questo prelato che si è distinto per il
raro amore per la religione, la pietà e lo zelo sacerdotale, ma che si onorava
al massimo grado per la fedeltà, l’attaccamento e la rispettosa obbedienza per
noi e questa cattedra di Pietro...”.
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