venerdì 15 febbraio 2019

Il rizoma e il giglio



Chissà perché mi sono venuti in mente i rizomi e i tuberi che da sotto terra alimentano le piante. Raccolti in un medesimo ceppo, spesso hanno bisogno di essere diradati, trapiantati, perché tutto crescano meglio.
Ormai il legame naturale, la radice antica, che teneva unita la famiglia, non c’è più.
Allora? Si sfascia tutto? No, per fortuna sono cresciuti nuovi ceppi familiari, pronti ad essere diradati per fruttare ancora di più. Non una famigliola accanto a un’altra, ma costellazioni familiari, capaci di sostenersi reciprocamente.
Dunque l’unità della grande famiglia non ci sarà più?

Ed ecco la seconda immagine che mi è venuta alla mente: la basilica dell’Annunciazione a Nazaret, che ha la forma di un giglio capovolto. 
Il bulbo del giglio è in basso, nascosto sotto terra, ma a Nazaret il giglio ha la radice in cielo…
La radice che ha dato vita e sostenuto per tanti anni una famiglia sempre più grande come la nostra, dilatata ormai in tante famiglie, si è trasferita in alto, in modo da poter seguire meglio i trapianti che consentiranno una crescita sempre più ampia, in risposta al comando iniziale: “Crescete e moltiplicatevi”.
L’unità non si allenta, cresce e si fa sempre più divina, quindi più salda.


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