«Ci sono sere in cui non riesco a prendere sonno se durante
il giorno non ho avuto la mia razione di bellezza. Con l’avanzare negli anni ne
divento sempre più dipendente. Può capitarmi di provare un desiderio
struggente, al limite della sofferenza, di qualcosa di bello. Certe volte mi
sembra di essere tornato bambino, quando avevo bisogno di una favola per
chetarmi. La facciata di una chiesa, un affresco, il profumo di un vino possono
addirittura commuovermi; oppure un tramonto, un’ora di silenzio, la lettura di
pagine che mi svelino qualcosa a cui non avevo mai pensato o che non avevo mai
provato».
Non è piacevole trovare qualcuno dal quale ti senti
espresso?
Questa volta è Antonio Polito, nel libro Prove tecniche
di resurrezione. Come riprendersi la propria vita.
Consonanza anche in
quel “con l’avanzare degli anni”.
Così oggi,
casualmente, dopo una breve visita ai Rosminiani, mentre torno alla macchina, mi
ritrovo davanti la basilica di san Giovanni a Porta Latina. Dietro un
impercettibile velo di pioggerellina autunnale, nel buio della sera, mi si
rivela quali fosse la prima volta, con le possenti e insieme lievi forme.
Uno sguardo basta
per appagare quello struggente desiderio di bellezza.
È un invito a
entrare. Bellezze nella bellezza: le colonne antiche, gli affreschi lucenti e l’armonia.
Bellezza delle
bellezze: nella solitudine e nel silenzio parla ancora dal tabernacolo.
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