Sto
leggendo un libro sull’autunno come stagione della natura e dell’anima: un libro
d’arte, poesia, filosofia, che mi aiuta a comprendere la bellezza e la
ricchezza di questa stagione.
70
anni, tempo propizio per un bilancio e opportunità unica per un nuovo inizio,
aperto a quello che Dio mi ha riservato in questa bellissima stagione della
vita, preludio di inattese inedite sorprese.
Mi
auguro di giungere là dove Gioacchino da Fiore vedeva incamminata la storia
dell’umanità, di cui la vita di ogni uomo è una “piccola storia”: alla
fanciullezza. «Tre sono dunque gli stati del mondo… Il primo è quello in cui
siamo vissuti sotto la legge; il secondo è quello in cui viviamo sotto la
grazia; il terzo, in cui vivremo in uno stato di grazia più perfetto. Il primo
è il tempo dei vecchi, il secondo dei giovani, il terzo dei fanciulli».
Che
si apra, in questo terzo stato della mia “piccola storia”, un autunno pieno di
colori, come lo definiva l’originale Adriana Zarri, che conoscemmo quando
eravamo giovani studenti nel Canavese: «È silenzio ritrovato, concentrazione
densa, solitudine calda, meditazione, preghiera… Il sapore dell’autunno è
quello della maturità. Non qualcosa di stanco e marcescente, ma di compiuto… È
tempo della raccolta, ma di una seminagione lontana; ed è tempo di semina per
un lontano raccolto».
Non
immaginavo che oggi avrei ricevuto così tanti auguri, mai come questa volta,
forse perché è un bel traguardo. Oltre alle telefonate e ai messaggi, la
partecipazione ai funerali di Eli, dove erano presenti più di un migliaio di
persone, mi ha dato l’occasione di accogliere gli auguri “dal vivo” di
tantissimi amici. Festeggiare il compleanno della nascita con un funerale?
Niente di più bello, perché sei aiutato a vedere dove la vita si protende.
Una delle
mie foto da bambino, quando leggevo Capitan Miki e Blek Macigno e alla
televisione vedevo Rin Tin Tin e Penna Bianca, mi ritrae con l’arco in mano. Un
inconscio simbolo del Sagittario, sotto il cui segno sono nato? Non che creda
all’oroscopo, ma mi piace una interpretazione del Sagittario che lo vede
tendere l’arco al di là dell’inverno verso una nuova rinascita. Che scocchi
dunque la freccia e voli alta.
Nessun commento:
Posta un commento