venerdì 16 novembre 2018

Mi ricordo di te


Mi capita spesso di incontrare persone che mi vengono incontro con gioia e mi dicono: “Si ricorda di me?”.
Magari è una delle migliaia di studenti che hanno seguito le mie lezioni nella mia lunga carriera, o una persona che mi ha visto parlare a un convegno di Castelgandolfo con 2000 partecipanti.
Che delusione quando si accorgono che non le riconosco e che gioia quando invece le riconosco.

Questo abituale frangente mi è venuto subito in mente rileggendo in questi giorni la parola ebraica skr, ricordare-ricordarsi. Una delle tante parole belle, ricche di significato che percorrono la Bibbia.
Dio si ricorda sempre del suo popolo, della sua alleanza, delle persone afflitte e povere.
La preghiera dei Salmi ricorda a Dio di ricordarsi di noi! “Ricordati della tua fedeltà, della tua promessa”, quasi che lui se ne scordasse. Siamo piuttosto noi a scordarci di lui…, lui mai di noi.
A lui non capiterà mai, come invece capita a me, di non ricordarmi di qualcuno: “Si dimentica forse una donna del suo bambino? Ma anche se ne dimenticasse, io non mi dimenticherò mai di te”.
L'ultima preghiera rivolta a Gesù è stata: "Ricordati di me, quando sarai nel tuo regno".

Noi siamo abituati a condensare il credo nell’enunciazione di alcune verità fondamentali.
L’uomo biblico professa il suo credo raccontando fatti, gli interventi di Dio nella storia.
“Ricordati” diventa il comandamento fondamentale, espressione dell’amare Dio con tutto il cuore, l’anima, le forze. Lui si ricorda di noi, ma anche noi dobbiamo ricordarci di lui.
Anche Gesù, lasciandoci l’Eucaristia, ci ha lasciato un “memoriale”, e ci ha comandato di ricordarlo, di ricordare che egli ha dato la vita per noi, e di “fare” questo in memoria di me.
“Non dimenticare mai i suoi benefici…”


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