Non avrei mai pensato di poter condividere con i miei fratelli Oblati dell'Indonesia la mia esperienza del Fondatore. Grazie all'iniziativa di p. Henry Asodo di tradurre in indonesiano i miei appunti di ritiro - "Ripartire da Aix" – posso giungere fino in queste isole da me così lontane. P. Henry ha infatti pubblicato il mio ritiro in una bella edizione bilingue: indonesiano-inglese, 282 pagine. In copertina ha messo addirittura uno dei miei acquerelli con il chiostro degli Oblati ad Aix.
Ho dato questo ritiro la
prima volta al Consiglio generale, poi agli Oblati d'Ucraina, Canada, Francia,
Hong Kong Sri Lanka, Madagascar, Sud Africa, Senegal e Guinea Bissau.
Ogni volta è stata un’esperienza
nuova, che mi ha permesso di comunicare la mia comprensione della vocazione
oblata e insieme di scoprire la bellezza di questa vocazione vissuta in contesti
tanto diversi.
Mi entusiasma parlare
delle origini della nostra famiglia religiosa. Torno ad Aix-en-Provence non per
fare dell'archeologia o per copiare il passato, ma per scoprire l'idea ispiratrice
che essi custodiscono. Mi interessa sapere cosa ha fatto sant'Eugenio e la
comunità delle origini non per copiare, ma per capire perché lo hanno fatto,
con quale spirito lo hanno vissuto.
Mi piace narrare gli inizi
della nostra storia perché facendo così si può cogliere il carisma nel suo
divenire. Si comprende come Dio ha preparato sant'Eugenio nel periodo
precedente l'ispirazione, si rivivono i
momenti dell'illuminazione, si ripercorre con lui il cammino evolutivo, il filo
genetico del carisma, gli elementi fondamentali che lo compongono.
Si va alle origini perché
esse racchiudono il messaggio profetico che dobbiamo rivivere oggi. Il grande
musicista Gustav Mahler diceva: “Tradizione è custodire il fuoco, non adorare
la cenere”.
Mi auguro che queste pagine
possano contribuire a tenere acceso il fuoco del carisma e che esso incendi sempre
nuovi cuori.
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