Prima di
passare al quarto passo, seguendo il cammino dei primi due discepoli dietro a
Gesù, questa mattina mi sono soffermato ancora sul terzo: “videro dove dimorava”. Se “dimorare” indica penetrare nella realtà profonda
delle cose e farla propria, i due “videro” chi era veramente Gesù.
Sono
rimasto su questa parola perché di prima mattina mi sono arrivati una e-mail e
un commento al blog che mi hanno aiutato a continuare la mia meditazione di
ieri.
L’e-mail
mi ha richiamato l’audace richiesta rivolta da Mosè a Dio: “Fammi vedere la tua Gloria!” (Es 33-34). La risposta è
proprio nel Vangelo di Giovanni, come frutto dell’incontro con Gesù: “Abbiamo contemplato
la sua gloria”. Siccome la dimora di Gesù è il seno del Padre, “Chi vede me,
vede il Padre”. La richiesta di Mosè, interprete dell’anelito dell’umanità
intera, è esaudita!
Il
commento al blog della solita non meglio identificata Pierangela, subito
pubblicato, dice: “Siccome Gesù continua la sua presenza tra noi, ma viaggia in
incognito travestito da ‘ultimo’, lo vediamo nei volti dei sofferenti, dei
delusi e offesi, dei bambini tristi, dei vecchi lasciati nella solitudine
avvilente... I loro occhi pieni di lacrime sono gli occhi di Gesù”.
Alla
domanda di vedere il Padre, Gesù risponde dicendo che chi vede lui vede il
Padre. Alla domanda di vedere Gesù, egli ci risponde dicendo che chi vede il
fratello vede il Signore.
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