Quante persone si muovono attorno al presepe: la madre e il
padre, innanzitutto, e con loro Elisabetta e Zaccaria, Simeone e Anna, i
pastori e i magi, Erode e i sapienti di corte…
Molte più persone saranno presenti attorno alla croce; tra tutte
spicca Maria di Magdala. Quando nacque Gesù lei sicuramente non era ancora nata.
Eppure oggi l’ho sentita accanto alla culla di Betlemme. L’ho vista nel duomo
di Arezzo, che vale la pena visitare anche soltanto per ammirare il dipinto che
ne ha fatto Piero della Francesca: una donna bella, solenne, determinata, sicura di sé
perché ha trovato.
Nel passato i lettori dei Vangeli hanno fatto acrobazie per far
convergere in un’unica figura femminile Maria di Magdala, Maria di Betania e l’anonima
peccatrice che profuma i piedi a Gesù dopo averli lavati con le lacrime e
asciugati con i capelli. Oggi la sua immagine raccoglie in sé il profilo di una
donna peccatrice e amante, appassionata e disinteressata, in ricerca e appagata.
È la figura idealizzata di una donna capace di sintetizzare le più differenti
tensioni dell’animo umano. La più vicina a Gesù. Colei che ci fa capire come va
amato.
L’anno prossimo chiederò a Piero della Francesca di aggiungerla alla sua Natività , per accoglierlo quando viene al mondo, così come, ai piedi
della croce, lo accompagna quando lo lascia per il cielo.
Nessun commento:
Posta un commento