La nostra novena dell’Immacolata procede con le
testimonianze di Oblati del recente passato del Congo, dello Zaire… In tutti si
avverte l’eco dell’amore di sant’Eugenio per Maria. Di lei egli scriveva a
tutti i fedeli della sua diocesi di Marsiglia: “Maria: colei che ci ha dato
colui che è la vita e la salvezza del mondo, colei che ci ha generati tutti
spiritualmente ai piedi della croce nei dolori della passione e della morte
dell'Uomo - Dio, frutto benedetto del suo seno; colei che giustamente è
chiamata la nuova Eva e la corredentrice del genere umano. La sua tenerezza
veglia su di noi; nutre le nostre anime con le grazie divine di cui è, secondo
i santi Padri, la distributrice; dall'alto del cielo le spande a piene mani sui
suoi figli dopo averle attinte per loro dal cuore del suo Figlio Nostro
Salvatore. La nostra esistenza, anche quella temporale, è sotto lo sguardo del
suo amore materno e gli Angeli, di cui è Regina sempre esaltata e sempre
obbedita, sono mandati dai piedi del suo trono per guidarci sulle sue vie” (8
luglio 1849).
A
distanza, sto vivendo la novena dell’Immacolata con te. In modo molto reale.
Infatti, la differenza di 6 ore di fuso orario mi permette di prendere il tuo
blog del giorno, di scendere in cappella, e di andare a Maria nutrendomi dei
pensieri che hanno nutrito la vita dei Padri Oblati che tu mi fai conoscere. Mi
aiutano a vivere con semplicità e affettuosa filialità il rapporto con la
mamma: Maria. Finisco sempre con due belle preghiere-supplica, molto diffuse in
America Latina:
Madre mia
non allontanarti da me,
che mai
ti perda di vista,
vieni con
me ovunque, non mi lasciarmi mai solo.
Poiché
tanto mi ama come vera Madre,
fa che mi
benedica Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. "
Ti ringrazio
o Madre per la vocazione ricevuta,
dammi la
grazia di esserle sempre fedele,
tutta la
vita. Amen. "
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