San Giovanni Battista, nel museo della basilica di san Giovanni Battista dei Fiorentini |
Io l’ho iniziata!
Sono andato a trovare l’inventore della novena, Giovanni Battista. Sì, proprio lui. Siamo abituati a chiamarlo Giovanni il Battista, il Battezzatore. Il suo vero nome è tuttavia il Testimone. Il Vangelo di Giovanni, che leggiamo nella terza domenica di Avvento, per due volte afferma che la sua missione era quella di “rendere testimonianza alla luce”.
Il suo computo è preparare le
persone ad accogliere la venuta di Gesù, di indicarlo presente nel mondo. Infatti
non è mica facile riconoscerlo. «In mezzo a voi c’è uno che non conoscete»,
continua a ripetere. Anche noi rischiamo di festeggiare il Natale… ma il natale
di chi? Ci vuole proprio l’annuncio del Battista, la sua testimonianza.
Mi viene alla mente la
crocifissione del pittore tedesco Matthias Grünewald, in cui Giovanni è
raffigurato con l’indice della mano destra sproporzionatamente grande, mentre
indica Gesù.
E dove sono andato a trovare
Giovanni il Testimone? Nella sua chiesa all’inizio di via Giulia. Da non
credere: ci sarò passato davanti migliaia di volte in quarant’anni che sono a
Roma, eppure non c’ero mai entrato. Capita così ai romani veri…
Era la chiesa dei Fiorentini,
che aveva come rettore san Filippo Neri, fiorentino anche lui, e quindi era
dedicata a san Giovanni Battista, patrono di Firenze.
L’ho visitata con tutta calma,
lasciandomi incantare dalle tavole del Cinquecento e del Seicento. Poi mi sono
trovato a casa: c’è un bell’affresco di Filippino Lippi, pratese. Era in un’edicola
nel Vicolo delle Palle, lì a due passi, dove appunto si giocava a bocce. Un
giocatore, visto che la partita andava male, irato scagliò una boccia verso l’edicola.
Naturalmente rimase con braccio paralizzato (ma vi pare che la Madonna faccia
di queste cose, comunque lasciamo che la tradizione racconti le cose come
meglio le pare…). Fu allora deciso di staccare l’affresco e di portarlo nella
vicina chiesa.
Storie che mi ha raccontato la
gentilissima signora che fa la guida volontaria e, da buona toscana come me, mi
ha fatto visitare il museo della chiesa, ricco di straordinarie opere d’arte,
tra cui una scultura di san Giovannino, che si dice sia stata la prima scultura
realizzare da Michelangelo appena adolescente.
(C'è anche il piedi di santa Maria Maddalena... ma di questo ne parliamo un'altra volta...)
Insomma, il nostro Giovanni
Battista mi ha detto:
Ma insomma, sapete, sì no riconoscere in quel bambino, adagiato in
una mangiatoia, l’Emmanuele, il Dio che viene a vivere tra noi? Natale è
soltanto una bella poesia o davvero il grande mistero dell’incarnazione? Lo
sapete, sì o no, che In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete? È nascosto
negli avvenimenti, anche in quelli che fanno soffrire; nel cuore delle persone,
anche in quelle che sembrano le più cattive. Lo sapete riconoscere nella vostra
vita di ogni giorno?
Non a caso si chiama “Emmanuele”
= “Dio che sta con noi”. Non a caso si chiama “Gesù” = “Dio salva”. Ci credete
o no che vi è accanto? E allora confidatevi, raccontategli le vostre cose, raccomandatevi,
chiedetegli tutto quello di cui avete bisogno. Non lo sapete che vi ascolta, vi
capisce? Ma se c’è passato anche lui?.
Così il nostro san Giovanni mi
ha aiutato a iniziare la novena di Natale!
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