sabato 16 dicembre 2017

Si fa ancora la novena di Natale?


San Giovanni Battista, nel museo della basilica di
san Giovanni Battista dei Fiorentini
Io l’ho iniziata!
Sono andato a trovare l’inventore della novena, Giovanni Battista. Sì, proprio lui. Siamo abituati a chiamarlo Giovanni il Battista, il Battezzatore. Il suo vero nome è tuttavia il Testimone. Il Vangelo di Giovanni, che leggiamo nella terza domenica di Avvento, per due volte afferma che la sua missione era quella di “rendere testimonianza alla luce”.

Il suo computo è preparare le persone ad accogliere la venuta di Gesù, di indicarlo presente nel mondo. Infatti non è mica facile riconoscerlo. «In mezzo a voi c’è uno che non conoscete», continua a ripetere. Anche noi rischiamo di festeggiare il Natale… ma il natale di chi? Ci vuole proprio l’annuncio del Battista, la sua testimonianza.
Mi viene alla mente la crocifissione del pittore tedesco Matthias Grünewald, in cui Giovanni è raffigurato con l’indice della ma­no destra sproporzionatamente grande, mentre indica Gesù.

E dove sono andato a trovare Giovanni il Testimone? Nella sua chiesa all’inizio di via Giulia. Da non credere: ci sarò passato davanti migliaia di volte in quarant’anni che sono a Roma, eppure non c’ero mai entrato. Capita così ai romani veri…
Era la chiesa dei Fiorentini, che aveva come rettore san Filippo Neri, fiorentino anche lui, e quindi era dedicata a san Giovanni Battista, patrono di Firenze.
L’ho visitata con tutta calma, lasciandomi incantare dalle tavole del Cinquecento e del Seicento. Poi mi sono trovato a casa: c’è un bell’affresco di Filippino Lippi, pratese. Era in un’edicola nel Vicolo delle Palle, lì a due passi, dove appunto si giocava a bocce. Un giocatore, visto che la partita andava male, irato scagliò una boccia verso l’edicola. Naturalmente rimase con braccio paralizzato (ma vi pare che la Madonna faccia di queste cose, comunque lasciamo che la tradizione racconti le cose come meglio le pare…). Fu allora deciso di staccare l’affresco e di portarlo nella vicina chiesa.
Storie che mi ha raccontato la gentilissima signora che fa la guida volontaria e, da buona toscana come me, mi ha fatto visitare il museo della chiesa, ricco di straordinarie opere d’arte, tra cui una scultura di san Giovannino, che si dice sia stata la prima scultura realizzare da Michelangelo appena adolescente.
(C'è anche il piedi di santa Maria Maddalena... ma di questo ne parliamo un'altra volta...)

Insomma, il nostro Giovanni Battista mi ha detto:
Ma insomma, sapete, sì  no riconoscere in quel bambino, adagiato in una mangiatoia, l’Emmanuele, il Dio che viene a vivere tra noi? Natale è soltanto una bella poesia o davvero il grande mistero dell’incarnazione? Lo sapete, sì o no, che In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete? È nascosto negli avvenimenti, anche in quelli che fanno soffrire; nel cuore delle persone, anche in quelle che sembrano le più cattive. Lo sapete riconoscere nella vostra vita di ogni giorno?
Non a caso si chiama “Emmanuele” = “Dio che sta con noi”. Non a caso si chiama “Gesù” = “Dio salva”. Ci credete o no che vi è accanto? E allora confidatevi, raccontategli le vostre cose, raccomandatevi, chiedetegli tutto quello di cui avete bisogno. Non lo sapete che vi ascolta, vi capisce? Ma se c’è passato anche lui?.

Così il nostro san Giovanni mi ha aiutato a iniziare la novena di Natale!

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