Natale è rimasto uno dei pochi
momenti che conservano intatto l’incanto, il senso della poesia, il fascino
segreto della bellezza.
È ancora capace di sprigionare la
gioia pura e semplice delle cose vere.
Nondimeno l’Incarnazione di Dio è
un evento sconvolgente, che rivoluziona la storia
dell’umanità:
se Dio si è fatto uomo, “ogni uomo
è mio fratello”.
Questa straordinaria realtà è stata ridotta all’impotenza dalla
retorica divenendo un luogo comune, uno
slogan inoffensivo.
Il mio augurio di Natale:
ridare senso all’Incarnazione e
alle sue conseguenze.
Se Dio si è fatto uomo,
ogni uomo è veramente mio
fratello.
È l’abolizione dell’idea di nemico,
di straniero, di extra-comunitario,
ma
anche di antipatia, di indifferenza.
A Betlemme pochi seppero
riconoscere in quel Bambino il Figlio di Dio.
Avremmo voluto essere tra quelli.
Pochi sanno scoprire nelle persone
che ci passano accanto Gesù.
Vogliamo essere tra quelli.
Ricevo intanto questa email:
Ti ringrazio per la novena che ci
fai fare.
La faccio anche con i miei nipotini
che ogni pomeriggio, quando stanno con me, mi chiedono: Raccontaci di quando
non trovavano posto, riferendosi a Maria e Giuseppe. Allora ripeto la storia
della nascita di Gesù. Anche questo è un modo per prepararsi al Natale
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