Uno dei presepi di casa |
«Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo
ti coprirà con la sua ombra… nulla è impossibile a Dio» (Lc 1,
28-38).
L’annuncio più bello che una donna possa mai ricevere: «Stai per
diventare madre». Il cuore è colmo di gioia e di esultanza. Ma tu, Maria, hai
ricevuto il più straordinario degli annunci: non soltanto madre, ma madre del
Figlio dell’Altissimo, il sogno di ogni donna ebrea. Eppure ancora non ti
lasci andare al giubilo. Le parole dell’angelo non hanno sciolto pienamente il
turbamento iniziale.
Non sei donna di facili entusiasmi, vuoi andare a fondo delle
cose, perché ogni scelta sia consapevole. «Come è possibile?», domandi. È la
prima delle parole che ti sentiamo pronunciare nel Vangelo, e non è l’ultimo
interrogativo che poni. «Perché ci hai fatto questo?», chiederai più tardi al
Figlio che ti ha lasciato per rimanere a Gerusalemme. Vuoi andare a fondo nelle
cose, penetrare nel mistero, in una ricerca sincera e spesso sofferta, che
porti a un’adesione consapevole e convinta.
Com’è difficile comprendere i disegni di Dio: sovrastano infinitamente
i nostri progetti e spesso sembrano contraddirli, negarli. Come si concilia il
tuo non conoscere uomo con l’annuncio di una maternità? A mano a mano che la
tua vita si snoderà in una sequenza del tutto inedita e imprevedibile,
sopraggiungeranno altri nuovi interrogativi: «Cos’è mai questo racconto di
pastori che hanno visto angeli in cielo?», «Che senso ha l’annuncio di Simeone
nel tempio?», «E le parole che, sempre nel tempio, mi rivolge il figlio
dodicenne?».
«Sarà possibile – ecco ora la domanda cruciale – che si compia
in me quello che Dio mi chiede? Non è troppo grande?». «Ce la farò?»
(quest’ultima domanda forse tu non l’hai mai formulata, ma di sicuro è la
nostra domanda, vedendoci così impari, davanti alle richieste che Dio ci
rivolge).
Tutto è più grande di te, che pure sei così grande. Devi giungere
a contenere lo stesso Iddio, che cieli e terra non possono contenere, in una
maternità che non si esaurisce nel momento della nascita di Gesù, ma continua e
si dilata a mano a mano che il Figlio cresce, fino a spalancarsi sulla Chiesa,
pienezza del suo Corpo.
Sei pur sempre una creatura umana e la rivelazione del mistero
non può non lacerare la mente e il cuore, che abbisognano di dilatarsi
all’infinito, come infinito è il mistero. Tutta la tua vita sarà un crescere
progressivo verso la pienezza, il costante adeguamento all’infinita totalità
di Dio; un cammino fatto di interrogativi, ascolto, accoglienza delle parole di
Dio, per custodirle con cura, meditarle con assiduità, approfondirle, penetrarle.
A te come a noi, dinanzi a ciò che sembra arduo, troppo difficile,
impossibile, torna a echeggiare la parola dell’angelo: «Nulla è impossibile a
Dio». Soltanto da questa certezza può nascere l’arrendevole fiducia, la
consegna nelle mani dell’Onnipotente: «Avvenga per me secondo la tua parola».
Nessun commento:
Posta un commento