“Immacolata Figlia di Dio Padre”. È una
delle invocazioni delle Litanie dell’Immacolata, approvate da Sisto V nel 1587.
Così è intitolato un altro mosaico di casa
nostra, forse il più bello di tutti. È opera del pittore Mario Barberis (ha
disegnato anche i mosaici della basilica dell’Orto degli Olivi a Gerusalemme),
realizzata dallo Studio Mosaici Monticelli in via di Villa Giulia a Roma.
Maria
guarda il Padre perché è uscita da lui, secondo le parole della Sapienza che la
tradizione le ha attribuito: «Sono uscita dalla bocca dell’Altissimo,
primogenita di ogni creatura» (Sir 24, 3).
Il Concilio Vaticano II la chiama «Madre
del Figlio di Dio, e perciò figlia
prediletta del Padre e tempio dello Spirito Santo» (Lumen gentium, 53). È tutta avvolta dalla Trinità: Figlia del Padre
perché primo frutto della Redenzione operata dal Verbo incarnato; Figlia del
Padre perché è lo Spirito che le mette sulla bocca la parola “Padre” e opera ciò
che questa parola dice.
È la “primogenita” di tutta la creazione
che esce dalle mani del Padre e insieme è l’espressione di tutta la creazione
che torna al Padre.
Il mosaico di casa nostra la ritrae in
atteggiamento di ascolto: Maria è tutta Parola, così come lo è il Verbo.
Ascolta la parola che il Padre le rivolge,
l’accoglie e la Parola si fa carne in lei.
Icona di come ascoltare e accogliere il
volere del Padre, divenendone figli.
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