venerdì 25 marzo 2016

Sangue nuovo nella nostra vecchia cristianità




La tradizione della visita delle sette chiese la sera del Giovedì santo è una confluenza di varie  antiche consuetudini, che partono da Carlo Magno e passano attraverso san Filippo Neri. Fin da ragazzo sono andato di chiesa in chiesa per l’adorazione del Santissimo Sacramento sull’altare della “riposizione” ornato nei modi più fantasiosi, in concorrenza tra un posto all’altro.

Anche sant’Eugenio raccomandava questa devozione ai suoi sacerdoti. Dalle Isole Britanniche scriveva loro: «Non vogliamo attendere l’ormai nostro imminente ritorno a Marsiglia, per invitarvi a santificare, nelle vostre chiese, la notte tra il giovedì e il venerdì santo. Ci sta veramente a cuore che questa grande notte, che ricorda la Passione di Cristo, non passi, nelle vostre parrocchie, senza una adorazione continua del mistero dell’Eucaristia, nella quale, secondo l’espressione di S. Paolo, annunciamo la morte del Signore… Non è una cosa meravigliosa, in questi momenti preziosi, poter unirsi, senza alcuna riserva, alla sua persona, fondendo i nostri sentimenti coi suoi, compatendo i suoi dolori, domandandogli perdono dei nostri peccati e rendendo omaggio alla sua gloria, nelle profonde umiliazioni che ha subito?».

A Roma c’è  l’imbarazzo di scegliere soltanto sette tra le quattrocento chiese.
Ho iniziato da Santa Maria Maggiore, santa Prassede e giù per i Monti fino alla chiesetta delle Figlie della Chiesa a Piazza Venezia. Per le strade tantissima gente, nelle chiese pochissima, le solite persone anziane. In san Pietro in Vincoli c’era solo il parroco; neppure il Mosè di Michelangelo degnava di uno sguardo il Santissimo, essendo rivolto dalla parte opposta! In nessuna chiesa la preghiera comune.
Ma c’è sempre un’eccezione! La basilica di santa Pudenziana. All’ingresso è affisso l’orario dell’adorazione dalle diciannove alla mezzanotte, con segnate le varie zone di Roma responsabili dell’ora rispettiva. La cappella della riposizione è gremita: canti, letture con una partecipazione commovente. Grazie tante! Sono i Filippini! È la loro basilica, il loro punto di riferimento a Roma. Ci pensano loro ad assicurare tutta una notte di preghiera, come solo loro sanno fare.
Sangue nuovo nella nostra vecchia cristianità.

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