La Parola di vita di questo mese continua a ricordarmi, ogni giorno, che è giunto il Regno di Dio, che è in mezzo.
Con la Risurrezione si inaugura
finalmente il Regno di Dio.
Ma dov’è il Regno di Dio? Dov’è
la Pasqua di Resurrezione?
“Regno di Dio” significa che
Dio è entrato nel mondo, prende in mano la storia e la libera da ogni forma di
schiavitù e da ogni male, la guida verso la giustizia e la pace, inondando la
vita di gioia e di bene.
Il mondo invece sembra dominato
dal male, dalla violenza e dalla corruzione, da guerre e calamità ambientali, da
stragi e violenze domestiche, da cambiamenti climatici e migrazioni, da crisi
economiche e finanziare…
Siamo tentati anche noi di ripetere, con Cleopa e il suo compagno
diretti a Emmaus in giorno di Pasqua: “Noi speravamo…”.
Speravamo che instaurasse un mondo nuovo, che Gesù avesse portato il
Regno di Dio, invece…
Come allora, quando li accompagnò nel loro dubbio e nella loro
delusione, il Risorto (perché comunque è risorto!) ci viene accanto ripete
anche a noi: “Sciocchi e tardi di cuore”.
Un Regno, sì, “ma il mio regno non di questo mondo”, come aveva detto a
Pilato, davanti al quale aveva pur proclamato la sua regalità: “Sì, tu lo dici,
io sono re”.
Sapeva che avremmo dubitato, che avremmo avuto paura, che saremmo stati
tentati di non credere. Per questo nelle apparizioni di Pasqua alle donne
ripete: Non abbiate paura”; a Maria Maddalena, per due volte domanda: “Perché
piangi?”; ai discepoli nel Cenacolo: “Perché siete turbati?”.
È un invito rivolto anche a me, oggi, a credere che, nonostante tutto, egli
ha vinto il mondo, che in questa terra cattiva ha seminato un principio nuovo
di vita buona che non morirà più.
Un invito ad uno sguardo di fede che sa cogliere i germi di risurrezione
già presenti, che fioriranno comunque, o di qua o di là.
Un invito a credere che l’ultima parola non è della morte ma della
Vita.
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