Jan Tillemans, OMI, Trois Rivières |
Il sole si oscurerà,
la luna non darà più la sua luce, le stelle cadranno dal cielo e le potenze che
sono nei cieli saranno sconvolte.
Che parole misteriose! Misteriose come la fine del mondo.
Parlava della distruzione di Gerusalemme? I Romani non lasciarono pietra su
pietra. La città santa era il cuore del mondo, colpirlo era come colpire il
mondo intero, la sua fine è simbolo di ogni fine. Parlava della mia fine? Arriverà
anche per me il momento nel quale si spegnerà il sole, verranno meno la luna e
le stelle e tutto precipiterà nel nulla. Per me tutto avrà fine.
Quante cose belle disseminate lungo il mio cammino: persone
e affetti, lavoro e riposo, momenti di luce e di intensa gioia, oggetti e
paesaggi, città d’arte e tramonti dorati… Tutto ciò mi attira, è dono di Dio e
l’accolgo con gioia e gratitudine.
Ogni cosa avrà fine? Qualcosa rimane.
Se è vero che passano i cieli e la terra, è altrettanto vero che la Parola rimane.
Ogni cosa avrà fine? Qualcosa rimane.
Se è vero che passano i cieli e la terra, è altrettanto vero che la Parola rimane.
Rimane la Parola che seminata in me, quella che mi è data da
compiere giorno per giorno, attraverso la quale Dio si fa vita della mia vita.
Se tutto è attuato alla luce del vangelo, se tutto diventa “Parola”, allora il
vissuto non passerà, come non passano le parole di Gesù. Egli vive in eterno e
io vivrò in eterno con Lui. Non sarà la fine, ma un nuovo inizio.
E tutto il resto? Se passano i cieli e la terra passeranno
anche persone e affetti, lavoro e riposo, momenti di luce e di intensa gioia,
oggetti e paesaggi, città d’arte e tramonti dorati…? O forse resteranno? Resteranno
se vissuti alla luce del vangelo, per amore. Tutto passa, l’amore non passa,
come non passano le parole di Gesù che sono amore e solo amore, come non passa
tutto ciò che è frutto della parola vissuta e da essa permeato d’amore.
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