L’emiro Giafar II, a cavallo del primo e secondo millennio, costruì
una torre “saracena” sulla collina, lungo l’antica strada romana che da Palermo
portava ad Agrigento. Attorno sorse un borgo che prese nome Misilmeri,
dall’arabo Menzel-el-Emire, villaggio dell’Emiro. Oppure, più verosimilmente il
nome arabo, leggermente diverso, indicava la ricchezza delle acque che
scendevano dai monti Peloritano che circondano il luogo. Nel 1068,
cinquant’anni dopo la morte dell’emiro, i Normanni di Ruggero d’Altavilla sconfissero
gli Arabi, attorno alla torre costruirono il Castello e già in basso la prima
chiesa cristiana. Nel 1540 il barone Francesco Del Bosco fondò l’attuale
Misilmeri.
Due, anzi tre le storie memorabili: l’orto botanico più
grande d’Europa fondato dal principe della Cattolica alla fine del 1600 (non ne
rimane niente); l’immancabile Giuseppe Garibaldi che qui fondò il primo
Comitato pronto a governare l’Italia, raccolse le forze antiborboniche e partì
per sferrare l’attacco definitivo contro Palermo; e… senti senti… Sant’Eugenio
de Mazenod vi si recò, con la corte di Palermo, a seguito del Re Ferdinando II,
appassionato delle corse dei cavalli.
Le gare a Palermo per la festa di santa Rosalia non
saziarono il Re. Così, leggiamo nel racconto di sant’Eugenio:
Il principe di Trabìa,
suo scudiero maggiore, ne fece fare ben quattro [corse di cavalli] per quattro
domeniche consecutive sulla strada di Monreale. Il re e l’intera corte furono
invitati a pranzo mentre gli altri presero parte ai rinfreschi.
Il turno del principe
della Cattolica venne il giorno della Santa Croce, festa principale di
Misilmeri, feudo di famiglia, con invito per il re alla corsa dei cavalli e a
pranzo: anche noi fummo invitati alla festa e ai rinfreschi che l’accompagnano
sempre.
Dopo l’emiro Giafar II, Ruggero d’Altavilla, il barone
Francesco Del Bosco, Giuseppe Garibaldi e Sant’Eugenio de Mazenod, ora tocca a
me visitare Misilmeri.
Ma prima di me è arrivato il Movimento Giovanile Costruire,
ispirato alla spiritualità degli Oblati, presente a Misilmeri dal 1989. Iniziò
Iliana con un’amica, poi altre amiche e il gruppo di allargò mettendosi a
servizio della parrocchia. Il MGC di Misilmeri ha poi iniziato a partecipare
alle varie iniziative di carattere nazionale e zonale, nonché a diverse
missioni giovanili e popolari in Sicilia, Calabria, Puglia. Ha promosso numerose
iniziative di solidarietà per le missioni dell'Uruguay e del Senegal. Ha
promosso e collaborato alla realizzazione della missione popolare parrocchiale
del 2007 e a quella giovanile cittadina del 2010.
Così, sono venuto per celebrare il 25° della sua presenza.
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