venerdì 20 novembre 2015

Misilmeri, comunità viva

I giovani di 25-20 anni fa
19 novembre. Sono arrivato a Misilmeri da poche ore e già incontro un numeroso gruppo della nostra gente raccolta nel salone parrocchiale. Ci sono i giovani di 25 anni fa e le persone che in questi anni essi hanno coinvolto nel medesimo ideale missionario. Ora è una bella comunità. Alcuni hanno partecipato alle missioni degli Oblati in varie parti d’Italia, altri sono andati per periodi di volontariato all’estero. Soprattutto sono un gruppo di vita. Si riconoscono nell’ideale missionario di sant’Eugenio ed hanno un forte senso di appartenenza. È stato facile per me parlare del carisma oblato.

È un modello di quelle comunità cristiane alle quali continuo a pensare in questo periodo, le sole che, in questo contesto di secolarizzazione e di indifferenza verso la religione, saranno in grado di mantenere vivo l’ideale cristiano, di vivere il Vangelo, di lievitare in maniera silenziosa la società.


Intanto continuo a guardarmi attorno, in questa Conca d’oro. Una regione agricola di grande varietà e ricchezza: olivi, agrumeti, kaki, mandorli… un giardino non molto dissimile da quello piantato da Dio nell’Eden.
Questa sera cena di beneficenza per raccogliere soldi per le missioni. Sono disponibili soltanto 270 posti, ma molto più numerose sono state le domande di partecipazioni purtroppo respinte. Una cena degna della cucina siciliana, anzi palermitana, ma soprattutto un’altra occasione per condividere progetti, raccontare esperienze, vedere videoclip sulle nostre missioni nel mondo, rinsaldare i vincoli di amicizia e di unità.


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