Nel mio viaggio lampo a Palermo ho trovato il tempo di
salire, per la prima volta sul Monte Pellegrino, al santuario di santa Rosalia.
Un grotta grande, dove dopo secoli, fu trovato il corpo della giovane che aveva
lasciato la corte regale per la solitudine della contemplazione, la promessa di
nozze terrene per le nozze celesti.
Una vita, quella di santa Rosalia, di cui si conosce poco,
se non quel suo ritirarsi sola sulla montagna, come Gesù, per vivere in
preghiera, in un periodo, all’inizio del secondo millennio, quando il
monachesimo e l’eremitismo conobbero un grande risveglio.
Aria di santuario, si respira al santuario!
Anche i luoghi si impregnano di divino.
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