“Una parola su Monreale, una piccola cittadina a pochi chilometri da Palermo, arcivescovado con una cattedrale che conserva le reliquie del nostro santo re Ludovico che fu imbalsamato qui coi procedimenti degli antichi. Ci sono anche le tombe di Guglielmo il Buono e di Guglielmo il Malo e un gigantesco ritratto in mosaico di Nostro Signore”. Così sant’Eugenio nel 1802.
Venerdì scorso, nella mia fugace visita a Palermo, l’ho seguito a Monreale. Allora
era un giovane ventenne ad aveva interessi ben diversi dai miei. Io ho dedicato
il mio poco tempo alla visita alla cattedrale, rimanendo incantato dai mosaici,
uno dei capolavori in assoluto dell’arte.
Lui, dopo le quattro righe che ho appena riportato, molti anni più tardi, scrivendo i suoi ricordi, dedica pagine e pagine dei suoi ricordi alla festa dell’8 settembre, ai fuochi d’artificio, alla serata danzante, ai rinfreschi e alla famosa processione. Si ricorda soprattutto della principessa Maria Amelia, che le era accanto a veder passare la processione: “Era stato invitato il re ed erano presenti anche le tre figliole, allora più o meno della mia età; di esse oggi due sono morte: Maria Antonietta, regina di Spagna e Maria Cristina, destinata al duca de Berry e divenuta poi regina di Sardegna; la sola sopravvissuta è Maria Amelia, moglie di Luigi Filippo, re di Francia. Quest’ultima aveva esattamente la mia età. Eravamo vicini quando vedemmo sfilare la processione”.
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